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No alla deriva

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09 ottobre 2022

Landini e Letta incarnano la sinistra decaduta

C'erano una volta Di Vittorio e Togliatti, ma anche, sia pure in tono minore, Lama e Berlinguer.

Incarnavano il partito comunista, fedele alla Mosca di Stalin, Kruscev e Breznev, di cui erano i gauleiter in Italia con l'intenzione di portarci tutti nel paradiso dei paesi a sovranità limitata come Ungheria (invasa nel 1956) e Cecoslovacchia (invasa nel 1969).

Per nostra (e anche loro ) fortuna fallirono nel loro intento, ma le loro posizioni erano chiare e non concedevano nulla a derive morali, come testimonia l'ostracismo lungamente decretato verso la Iotti da tutto il partito.

Le debolezze occidentali non sfioravano il PCI e il PCI rappresentava quella classe operaia che, se non andava in paradiso, almeno provava a crearlo sulla Terra.

La decadenza della sinistra è plasticamente incarnata oggi da due figure men che mediocri.

Letta, con la sua aria malaticcia da studente che si impegna ma non ci arriva, con data di scadenza (marzo 2023) incorporata e Landini che palesa tutta la sua ignoranza appena apre bocca, come ha dimostrato anche ieri in una surreale manifestazione di piazza in cui si presentavano ad un governo che verrà, forse, tra una decina di giorni, tutte quelle richieste che non sono mai state presentate in undici anni di governi, da Monti a Draghi, a traino pd, erede diretto del pci.

Tutto l'arsenale di sciocchezze socialcomuniste è stato ieri snocciolato da Landini, fino alla pretesa di tassare indiscriminatamente tutti quelli che lui chiama "extra profitti" e, attenzione, non solo delle società "energetiche".

In pratica Landini sogna un regime sotto il segno dei gabellieri, riuscendo così a conseguire una società dove tutti sono uguali, in miseria e povertà.

Radio, giornali e televisioni danno ancora spazio a simili dinosauri del sindacalismo rosso perchè sono funzionali al nuovo disegno che vuole creare confusione unicamente per ostacolare qualsiasi decisione del prossimo governo Meloni.

Del resto che quei parolai del sindacato messi davanti a concrete necessità operative si dimostrino dei fallimenti epocali, lo abbiamo visto per i tanti passati alla politica, il più noto dei quali fu Cofferati, sindaco per cinque anni di Bologna, che sarà per sempre ricordato, con biasimo, per la barbara abitudine di versare il vino rosso nel brodo dei tortellini.

La Meloni non si faccia intimidire dalle manifestazioni di piazza e si ricordi della Thatcher che subì l'assalto di un sindacato ben più organizzato e potente della trimurti italiana, quello dei minatori, che dopo sei mesi di sciopero ad oltranza fu costretto ad alzare bandiera bianca davanti ad un Primo Ministro che non cedette nulla alle pretese sindacali, perchè guardava esclusivamente al quadro complessivo dell'Interesse Nazionale.

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