Infatti ogni trasmissione ospita l'esperto di energia, l'avvocato internazionalista specializzato in energia, il tecnico che fa i conti in tasca ai produttori, lo studioso di Nomisma che delinea fosche previsioni per il futuro e si potrebbe continuare pressochè all'infinito e, per una volta, devo rivalutare Paolo Guzzanti che nel tg4 di ieri sera, alla domanda della conduttrice in studio su cosa si dovesse fare, ha candidamente risposto "non lo so, non è la mia materia".
Viva la sincerità !
Ascolto e leggo pareri contrastanti sul tetto al prezzo del gas e mi pare che la pretesa di imporre a chi vende di vendere ad un prezzo fissato dal compratore, sia una emerita sciocchezza.
Utile per il compratore, ma non si capisce perchè il venditore dovrebbe accettare soprattutto quando può vendere ad altri che quel tetto non applicano.
Infatti l'esempio è quello delle navi con il gas liquido che arrivano dagli Stati Uniti e che in corso di viaggio possono anche dirigersi verso quei porti dove il gas non ha un tetto.
Del resto fu per primo l'Imperatore Diocleziano nel 300 d.C. a provarci con il calmiere dei prezzi e peggiorò solo la situazione e nei secoli ogni calmiere si è trasformato in un boomerang.
Nell'Unione del Male molti chiedono il tetto del prezzo solo verso il gas russo.
A guadagnarci sarebbero olandesi e norvegesi, ma i russi stanno già dirottando il loro gas verso l'oriente e se volessimo imporre il nostro prezzo al loro gas, terminerebbe anche l'ultimo, essenziale rivolo di approvvigionamento.
E dobbiamo sperare che i capi tribù africani cui si siamo rivolti restino al potere e non siano sostituiti da altri vogliosi (o non diventino loro stessi più avidi) di guadagnare qualcosa di più imponendoci il ricatto con il loro gas.
Ma anche che Biden non ci tratti come ha trattato gli Afghani e, magari, dirottando il suo interesse verso Formosa, la Corea e l'oriente, ci lasci a secco del gas liquido che ha promesso.
A me sembra che le troppe ricette che ci vengono propinate siano l'indice più evidente della carenza di idee e strumenti per difenderci dalla baggianata delle sanzioni alla Russia e della politica verde imposta dall'Unione del Male agli stati aderenti.
L'energia è essenziale per il nostro Benessere, per non arretrare dal livello al quale siamo giunti e siamo abituati.
Chi ci racconta le favolette della bellezza del risparmio energetico, dell'urinare nel lavandino per poi lavarci le mani e risparmiare l'acqua dello sciacquone, delle docce da fare in due e in cinque minuti, del cuocere la pasta a fuoco spento e altre amenità del genere è, se gli concediamo la buona fede, un ingenuo, se invece non gliela concediamo, un truffatore.
Perchè tutte le proposte di "risparmio energetico" elencate, rappresentano un arretramento del livello di benessere e quindi di civiltà che avevamo raggiunto negli anni e che, per un incauta e stolta scelta ideologica, stiamo perdendo.
C'è una sola ricetta valida: mettere mano a tutte le risorse disponibili (carbone, riattivazione di pozzi chiusi, apertura di piattaforme marittime, costruzioni di centrali nucleari) per renderci autonomi da ogni fornitore estero e, nell'immediato, cancellare le sanzioni alla Russia, cessare di inviare armi e finanziamenti all'Ucraina e che i loro problemi se li risolvano tra di loro senza la nostra interferenza, così da riattivare il flusso del gas russo fino a quando non saremo indipendenti e autosufficienti.
Tutto il resto rientra nella categoria delle chiacchiere che non riscaldano, non fanno cuocere la pasta e non fanno muovere le automobili e le aziende.
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