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16 ottobre 2022

Priorità

Giorgia Meloni è alla sua quinta legislatura, fa politica sin dai quattordici anni, ha fatto tutto il cursus honorum di una militante che si è fatta le ossa con i banchetti di raccolta firme per le strade, poi nei consigli elettivi locali, quindi da parlamentare, vicepresidente della camera, ministro, segretario (o presidente se si preferisce) di partito, capo dell'opposizione e, adesso, capo del primo partito d'Italia e della Coalizione vincente alle elezioni, quindi candidata a diventare Primo Ministro.

Il curriculum è tale che non è solo una concessione accreditarle capacità politica, ma è una realtà.

E, infatti, a parte il non aver taciuto preferendo la risposta tagliente alla lista di critiche di Berlusconi, non ha sbagliato proprio nulla.

Non ha sbagliato nel cominciare a lavorare mentre si dipanava la lenta liturgia frutto di una costituzione ormai superata (se mai è stata attuale), non ha sbagliato nella scelta fortemente identitaria dei due eletti alla presidenza delle camere e non sta sbagliando nel proseguire la formazione del suo ministero in base alle sue convinzioni.

Quindi è logico pensare che la Meloni, entrando a Palazzo Chigi, abbia ben in mente le priorità da affrontare nel mare magnum dei problemi che eredita dai suoi predecessori e, in particolare, dal fallimento dell'ultimo governo guidato dal presuntuoso e sopravvalutato Draghi.

Sono anzi curioso di vedere cosa affronterà e in che ordine, posto che è impossibile pretendere che metta mano subito a tutto.

Per mero divertimento, quindi, metto quelle che a mio avviso potrebbero essere le cinque priorità che si potrebbero affrontare.

1) Blocco degli arrivi dei clandestini. Il costo sarebbe solo in termini di discussione verbale, ma in compenso risparmieremmo su vitto, alloggio, cure e istruzione. Per me il blocco può essere sia applicando i decreti Salvini sulla sicurezza (anche se resterebbe troppo potere affidato ai magistrati) che un bel blocco navale che impedisca, anche con la forza, alle navi ong di violare le nostre acque territoriali. Se vogliono veramente aiutare i clandestini, li accompagnino e li facciano sbarcare nei porti di casa loro.

2) Blocco delle bollette energetiche. Assumere un dato del passato e bloccare i costi per gli utenti a quella data, facendo carico allo stato, anche con uno scostamento di bilancio, della differenza da versare ai fornitori.

3) Un provvedimento che ampli il concetto di legittima difesa, autorizzando il possesso e l'uso di armi per difendere, a prescindere dalle circostanze, le persone e le proprietà.

4) Riduzione della imposizione fiscale con accorpamento di tasse e tributi, semplificazione di scadenze e oneri, riduzione delle aliquote irpef fino al raggiungimento a fine legislatura della flat tax

5) Autorizzazione per la ripresa immediata dell'estrazione di carbone e di gas da tutti i pozzi e le miniere chiuse negli anni precedenti. Avvio immediato delle trivellazioni in Adriatico per l'estrazione del gas metano. Avvio delle procedure per la costruzione di nuove centrali nucleari in tutta Italia.

Poi, certo, mi piacerebbe che la Meloni realizzasse tutti i peggiori incubi dei cattocomunisti, dall'abrogazione della legge sull'aborto a quella delle leggi Scelba e Mancino fino all'abrogazione della XII disposizione transitoria della costituzione.

Sognare non è vietato, ma è bene essere realisti.

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