Ignazio La Russa doveva essere eletto Presidente del Senato e Ignazio La Russa è stato eletto.
Onore al merito della strategia di Giorgia Meloni che è riuscita ad ottenere il massimo risultato, anche ridimensionando il potere di ricatto di Forza Italia.
Per quanto ovvio avrei preferito un voto unanime dei senatori eletti nel Centro Destra, ma la Meloni ci ha dato una prima dimostrazione di come la sua probabile guida del governo, non avrà una caratterizzazione dorotea da signor Tentenna, ma una guida forte e determinata, capace di scelte anche difficili e rischiose.
Alquanto triste la parabola di Berlusconi, soprattutto nelle riprese che lo mostrano confuso al momento del voto e mentre si allontana con una mano appoggiata alla spalla della Santanchè e condotto sotto braccio da Gasparri.
Meglio per lui se si ritagliasse un ruolo da padre nobile del Centro Destra, anche se ha ragione nel contestare i veti personali, perchè se ad un partito di coalizione vengono attribuiti tot ministeri, chi mettere in quel ruolo dovrebbe essere esclusiva competenza del partito stesso e non di altri.
La Meloni, quindi, farebbe un gran bel gesto di pacificazione se, vinta la battaglia, concedesse un ministero alla Ronzulli.
Anche i cosiddetti giornalisti italiani hanno confermato la mia totale disistima, il tutto racchiuso nella squallida sbirciata dal buco della serratura, millantata da Mentana come uno scoop, con la ripresa e ingrandimento di una pagina di appunti di Berlusconi.
Uno squallore senza fine che dice al colto e all'inclita il livello personale e professionale e la credibilità e affidabilità di chi dovrebbe fornirci informazioni e notizie.
Devo però dire che mentre ieri ascoltavo per radio la cronaca delle votazione, ho goduto per un inizio mesto, con lo stesso tono di voce che usavano per il funerale della Regina Elisabetta II, che si è ravvivato, diventando garrulo e sopra le righe, quando è rimbalzata la notizia che Forza Italia non avrebbe votato La Russa.
Bellissimo lo sconcerto, mentre i due conduttori parlavano felici per cercare di capire cosa sarebbe accaduto dopo la prima votazione, quando dall'aula del Senato si è alzato l'applauso per il raggiungimento dei 104 voti da parte di La Russa.
I due azzittiti, balbettanti e poi con il tono funereo iniziale.
Purtroppo l'informazione in Italia è essenzialmente nelle mani di costoro: lunga vita ad internet !
Ma l'aspetto più rilevante di ieri è stato il bellissimo discorso di insediamento di Ignazio La Russa.
La Russa è un bravo avvocato, persona coerente, che mai ha rinnegato i Valori, gli Ideali che hanno contraddistinto tutta la sua vita (e non solo la sua) ed è un oratore cresciuto alla scuola di Giorgio Almirante, sicuramente il miglior maestro possibile.
Ma quello che ha detto e come lo ha detto ieri, ha superato ogni aspettativa.
Intendiamoci, non posso adattarmi a tutto quello che ha detto, sull'Unione del Male e sulle date da celebrare, ma da lui, Uomo di Destra, che ha conosciuto la violenza comunista e la discriminazione dell'infame arco costituzionale, abbiamo ascoltato un discorso di autentica pacificazione nazionale.
Parole inclusive che fanno di lui il vero Presidente degli Italiani e sono tanto più importanti e significative, perchè chi dovrebbe rappresentare l'unità degli Italiani pronuncia invece sistematicamente interventi divisivi e faziosi.
La Russa, con le sue parole, ha posto le premesse per chiudere, finalmente, la guerra civile iniziata l'8 settembre 1943 e proseguita anche dopo la fine della guerra guerreggiata, come abbiamo visto durante questa stessa ultima campagna elettorale.
L'unico dubbio (enorme !) è in merito alla capacità della sinistra di capirlo e di cogliere l'occasione nell'interesse della nostra Italia.
E non posso, infine, negare una grande soddisfazione per la scelta di Lorenzo Fontana per la presidenza della camera, per la sua caratterizzazione in Valori e Ideali che, per me, sono complementari a quello rappresentati sul piano strettamente politico da La Russa e che sono un soffio di speranza perchè possa cominciare a rallentare la deriva della nostra società civile.
Nonostante lo sbandamento di Berlusconi di ieri, la legislatura parte bene per un Centro Destra a guida Meloni, persona sin troppo sottovalutata, anche da me, ma che sta dimostrando, anche e soprattutto nella gestione della vittoria, capacità e determinazione che potrebbero farne un ottimo Primo Ministro.
Sicuramente migliore degli ultimi sei che si sono succeduti dal novembre 2011 ad oggi.
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