La distruzione del ponte in Crimea e la successiva rappresaglia russa, hanno inflitto alla controversia tra Russia e Ucraina una accelerazione che non fa bene a nessuno.
Nell'epoca dei "social" non si usa analizzare, perchè richiederebbe spazio e voglia di riflettere, ma ci si limita a tifare come sugli spalti di una partita di calcio.
Non fa eccezione Mattarella che, invece di rappresentare l'unità della Nazione e del Popolo Italiano, prende ripetutamente le parti di una fazione che i sondaggi indicano come minoritaria, se è vero che il 68% degli Italiani intervistati dichiarano di non volere l'invio di armi e finanziamenti all'Ucraina o le sanzioni alla Russia o entrambe le cose.
Una volta si sarebbe detto "vox populi, vox Dei", che è un modo per parlare di Interesse Nazionale che dovrebbe essere l'unico metro di giudizio per la nostra politica, anche quella estera.
Nel caso del conflitto in essere è particolarmente complicato individuare "chi ha ragione", posto che, come sempre, come in tutte le cose, torti e ragioni spesso sono distribuiti tra le parti più o meno equamente.
E se è vero che è la Russia ad aver organicamente attaccato e invaso l'Ucraina, è altrettanto vero che, a secondo del momento storico che si vuole prendere come "inizio", anche l'Ucraina ha le sue colpe.
E parlo del Donbas, perchè sulla Crimea non possono esserci dubbi che si tratti di una regione russa, abitata da una popolazione russofona al 90%, che faceva parte dell'Ucraina solo dal 1954, per atto di imperio di un dittatore sovietico (Kruscev) che pur essendo russo, nato al confine, come tanti nati ai confini tra due popoli, aveva un debole per l'Ucraina e, quindi, giunto al potere assoluto e totalitario, con un tratto di penna sottrasse la Crimea alla Russia per regalarla all'Ucraina, arbitrariamente.
Quanto al Donbas ha una situazione molto simile a quella del nostro Alto Adige, dove la maggioranza della popolazione è di lingua russa e ha le radici nella Russia, ma fino alla presidenza di Zelensky godeva di una autonomia che consentiva, anche perchè si alternavano presidenti russofili a presidenti antirussi, una civile convivenza.
Dopo il rovesciamento di Janukovic nel 2014 l'Ucraina svoltò repentinamente verso occidente, inaugurando anche una repressione violenta delle aspirazioni autonomiste dei territori russofoni e provocando l'intervento militare della Russia che nel 2014 occupò (o liberò, a seconda dei punti di vista) la Crimea e parte del Donbas.
Sotto la presidenza Trump la regione ebbe una difficile tregua, che si ruppe quando Biden entrò alla Casa Bianca e sostenne (forse anche in funzione degli affari del figlio) le pretese di Zelensky che iniziò a bombardare i territori in mano ai russi.
Il resto è storia recente.
L'avanzata russa e gli ingenti rifornimenti di armi, denaro e probabilmente anche di mercenari occidentali che hanno provocato l'attuale lento erodere delle posizioni conquistate dai Russi.
Fino al recentissimo attentato in Crimea ed alla reazione violenta e indiscriminata della Russia.
In tutto ciò, qual è l'Interesse Nazionale Italiano ?
Qui forse è più semplice comprenderlo: basta leggere l'ultima bolletta del gas e della luce che ci è arrivata.
Il nostro interesse è riaprire i canali di rifornimento di materie prime dalla Russia, per calmierare i prezzi e poterci riscaldare in inverno, muoverci e far muovere le nostre aziende.
Non è nel nostro interesse il perpetuarsi di una situazione di conflitto che, con la miopia dei governanti occidentali, impone sanzioni boomerang che ci sottraggono i rifornimenti a costi bassi di materie prime, a cominciare dal gas e che ci costano in invio di armi e finanziamenti alla Ucraina che mai ce li restituirà.
Senza contare il rischio di un allargamento del conflitto che potrebbe, nella follia dimostrata dai governanti di ambo le parti, persino sfociare in un invio di un corpo di spedizione occidentale, quindi anche italiano, in Ucraina.
Il nostro interesse è vivere bene, nella Sicurezza e nel Benessere ed è quello che dobbiamo chiedere ai nostri governanti e che, stando ai sondaggi, gli Italiani, con il tipico buon senso popolare, chiedono quando si pronunciano contro l'invio di armi e finanziamenti all'Ucraina e/o per la revoca delle sanzioni alla Russia.
Perchè, purtroppo, i danni dei discorsoni di Mattarella e Draghi, non ricadono su Mattarella e Draghi, ma su tutti noi, sotto forma di scarsità di materie prime, bollette esorbitanti, razionamenti, riduzione delle ore e delle temperature del riscaldamento.
Ancora una volta è l'Interesse Nazionale Italiano che deve guidare le scelte di un governo, anche nella conduzione della politica estera.
Nessun commento:
Posta un commento