I giornali nacquero dal desiderio delle persone di sapere, di conoscere cosa accadeva al di fuori del proprio ambito, del proprio quartiere, della propria città.
I giornali nacquero quindi per dare notizie, dallo scoppio di una guerra alla nonnina che, cadendo per le scale, si è fratturata un femore.
E i giornalisti non avevano altro compito, utilissimo, che quello di darle, quelle notizie, puramente e semplicemente.
E la semplice notizia, che porta conoscenza e quindi consapevolezza, era di suo una rivoluzione, perchè metteva nelle condizioni di decidere se chi guidava le sorti della comunità ne era degno.
Arrivarono poi i giornalisti cosiddetti "di inchiesta", quelli andavano a cercare la notizia, indagando nelle vite personali ed economiche altrui.
A volte scoperchiando "altarini" poco edificanti, spesso rovinando persone anche solo con il sospetto.
Adesso anche il giornalismo "di inchiesta" è stato superato da un giornalismo (se così si può chiamare ...) di commenti, dove il "giornalista", non fornisce notizie, non comunica ciò che ha scoperto, ma espone le sue opinioni, facendole calare dall'alto come se fossero il Verbo indiscutibile.
E poichè cane non mangia cane, assistiamo a comparsate di "giornalisti" che si trasformano da conduttori in ospiti in trasmissioni condotte dai loro ospiti del giorno prima e che si parlano addosso, a senso unico, sempre in ossequio a chi mette loro a disposizione la tribuna di un giornale, di una radio, di una televisione.
E hanno anche la pretesa di decidere chi può e chi non può esprimere le sue opinioni e quali opinioni possono essere diffuse e quali quelle cui imporre il bavaglio della censura.
Ormai le notizie, cioè l'essenza del giornalismo, sono un optional, un qualcosa che si fa fatica a riconoscere in mezzo alla melma delle opinioni personali spacciate per spiegazioni e divulgazioni.
Certo, non tutto è così e se lo si comprende si fa una scelta: voglio sapere cosa ne pensa Tizio e quindi compro/ascolto/guardo il giornale/la trasmissione in cui esprime le sue idee.
Per le notizie si torna al passa parola, al trafiletto nascosto, al cappello di un articolo in cui il "giornalista" ha la presunzione di spiegarci il perchè e il per come, spesso venendo smentito il giorno dopo quando, con una faccia tosta incrollabile, ci fornisce una nuova spiegazione senza pagar dazio delle precedenti topiche.
Quindi, giornali e giornalisti sono ancora utili ?
Solo quando ci comunicano le notizie pure e semplici, per consentire di elaborare per conto nostro le nostre idee e conclusioni, perchè delle loro opinioni ne possiamo fare benissimo a meno.
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