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04 ottobre 2022

Quando il metano ci dava una mano


Erano gli anni 80, quelli della rinascita al traino dell' "edonismo reaganiano" e del liberalismo thatcheriano e imperversava la campagna per convincere gli Italiani a cambiare la loro caldaia con una a metano.

La pubblicità (come i due spot qui riprodotti) raccontava di una energia pulita, del futuro, presente in abbondanza sotto di noi.

Sono le stesse parole d'ordine che oggi sentiamo sulle cosiddette fonti rinnovabili o verdi: pulite, del futuro, senza fine.

Quanti miliardi furono spesi in quegli anni per cambiare le caldaie di famiglie e condomini ?

Oggi ci dicono che il metano scarseggia e dobbiamo ridurre il riscaldamento nelle case per "risparmiare".

Il ministro uscente di un governo fallimentare in scadenza, proclama che non c'è problema per il gas, anzi lo stiamo esportando.

L'amministratore delegato dell'Eni dice che possiamo arrivare a fine inverno se però non veniamo costretti a cedere il nostro gas nel nome della "solidarietà europea".

E ci sono quasi mille pozzi di estrazione del metano chiusi per volontà dei verdi e, sempre per volontà dei verdi, non stiamo estraendo il gas dal nostro Adriatico, consentendo alla Croazia di pompare come se non ci fosse un domani, per poi rivendercelo a peso d'oro.

E sono sempre i verdi ad aver terrorizzato una popolazione troppo impressionabile, bloccando lo sviluppo nucleare dell'Italia (eravamo all'avanguardia) per poi chiudere anche le poche centrali che eravamo riusciti a costruire.

Mentre un governo fallimentare ci ha portato in guerra contro il maggior fornitore a prezzi contenuti di gas, salvo poi stipulare onerosi contratti con capi tribù africani (della cui parola e stabilità è lecito dubitare) e contratti ancor più onerosi con Stati Uniti e Canada per importare gas liquido.

E' opinione comune che il primo impegno che dovrà affrontare il Governo Meloni, sarà quello energetico.

E non avrà molte carte da giocare, perchè ogni azione (riaprire i pozzi, costruire centrali nucleari, trattare nuovamente con la Russia) richiederà un tempo molto più lungo della scadenza dell'imminente inverno o di quello successivo.

Saranno decisioni difficili e che scontenteranno molti che si sentiranno penalizzati.

Perchè le colpe di undici anni buttati via (dai governi succedutisi da Monti a Draghi compresi) ora pretendono il loro dazio.

Voglio sperare che l'Interesse Nazionale, più volte richiamato dalla Meloni, sia anteposto alla "solidarietà europea", agendo come fa la Germania che, come mirabilmente ha scritto oggi Belpietro nel suo editoriale ne La Verità, quando si tratta di essere "tutti per uno" chiede per ottenere vantaggi per se stessa, ma quando si tratta di essere "uno per tutti", agisce per proprio conto infischiandosene delle necessità dei "fratelli" europei (come peraltro è legittimo, a dover essere criticati non sono i tedeschi che fanno i loro interessi, ma chi ci ha governato finora, che non ha agito nell'interesse degli Italiani).

E voglio sperare che sia abbandonata nei fatti, anche senza clamori o proclami, la cosiddetta "agenda verde" che, come abbiamo visto, ci racconta le stesse favole che ci raccontavano quaranta anni fa con il metano, salvo poi prepararsi a farci spendere ancora e ancora e ancora, per inseguire non fonti di energia pulite e abbondanti, ma solo guadagni a spese del Popolo, inducendo bisogni e paure che non hanno ragione di essere.

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