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24 febbraio 2023

L'antifascismo non è un Valore

A seguire lo scontro fisico tra giovani di Destra e di sinistra avvenuto a Firenze di cui ho scritto due giorni fa , un preside sempre di Firenze ma di un altro Istituto, ha scritto una lettera incitando gli studenti all'antifascismo.

Tale lettera è stata criticata dal Ministro per l'Istruzione e il Merito che, tra l'altro, ha affermato che non esiste alcun pericolo fascista in Italia, sollevando la canea della sinistra e ricevendo le, solite, minacce .

Tra partentesi, si segnala che un professore del liceo davanti al quale si è verificato lo scontro, ha testimoniato che i primi ad aggredire sono stati quelli di sinistra nel tentativo di impedire la legittima distribuzione di un volantino di Azione Studentesca, confermando quindi la versione che avevo dedotto dai vari articoli pubblicati circa una violenza sopraffattrice (quella di sinistra) che si è scontrata (e questa volta le ha prese) con la legittima difesa delle vittime.

Ma la lettera di una preside, che sembra sia stata una militante attiva del pd e, se così fosse, della sua imparzialità si può dubitare, è stata strumentalizzata per far suonare di nuovo, come un disco rotto, la liturgia antifascista, politicamente legittima, ma dopo ottanta anni alquanto "noiosa e tamarra" per usare gli aggettivi che Toscani ha riservato per descrivere Bonaccini il probabile futuro segretario del pci/pds/ds/pd.

Ma c'è di più, alcuni scrivono e parlano di antifascismo come "valore condiviso", trasformando un loro, personale, legittimo, sentimento, in un qualcosa di universale.

Così non è ed è ora di sganciarsi, non solo con il silenzio, da tale mistificazione.

Il fatto stesso che ci sia chi viene additato come fascista, che non si presti a cantare nel coro antifascista, che voti i partiti che la sinistra indica come eredi, con varie gradazioni del Fascismo, attesta che non vi è alcuna condivisione dell'antifascismo.

Se dopo ottanta anni di liturgia, di manifestazioni, di bellaciaoismo, di invettive e di martellante propaganda, l'antifascismo non smuove nè le mase e neppure la maggioranza, significa che è un qualcosa che non è comunemente sentito.

Ma ci possono essere anche Valori che, contestati da alcuni (ad esempio il Valore della Vita contestato da chi sostiene l'aborto e l'eutanasia) restano tali anche se non sono condivisi.

L'antifascismo, però, non è neppure un Valore e neanche un valore con la "v" minuscola.

E' semplicemente una passione, come il tifo per una squadra di calcio.

Tizio è antifascista e io sono un tifoso del Bologna.

I Valori, quelli che contano, sono quelli che danno una impronta positiva alla Società e alla Civiltà.

L'essere contro ("anti") non è un Valore perchè rappresenta solo un qualcosa che non costruisce ma, anzi, tende a distruggere.

Valori sono la Libertà, la Patria, la Nazione, la Giustizia, il Benessere, la Felicità, la Sicurezza, la Proprietà, la Casa, la Famiglia.

L'antifascismo no, non è un Valore e non è neppure condiviso.


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