Si arriva al punto di un Fratoianni che pretenderebbe una maggior presenza nel Mediterraneo non per difendere i nostri confini, ma per renderli ancora di più un colabrodo in cui far passare chiunque, andandolo anche a prendere in mare (a quando la proposta di mandare le nostre navi già ai porti di partenza per dare loro un passaggio gratuito ?).
Naturalmente Fratoianni non dice con quali soldi pagherebbe il costo immenso di una tale follia e, se interpellato, rifilerebbe la solita tiritera della lotta alla evasione e della patrimoniale e tutto ciò senza considerare i costi sociali di una invasione di clandestini, addirittura superiore a quella cui stiamo assistendo.
Stendiamo un velo pietoso sui preti che appaiono in televisione con viso dolente ad accusare perchè non si farebbe abbastanza, perchè dovremmo sentirci tutti coinvolti e, anche loro, non dicono dove attingere per le infinite risorse che ci costerebbe aprire senza limiti la nostra Patria ai clandestini (e comunque, a cominciare dal loro principale in Vaticano, si guardano bene dall'offrire le ricchezze immense della chiesa per ripagare, almeno in parte, i costi già sostenuti da noi Italiani).
Ma dopo le polemiche e la esposizione di posizioni inconciliabili, restano i morti, tutti sulla coscienza di chi negli anni ha illuso le masse africane ed asiatiche di poter trovare in Italia e in Europa il paese di Bengodi, facilitando in tal modo il compito dei trafficanti di uomini per incrementare il loro giro d'affari.
Salvini, nella sua breve esperienza da Ministro degli Interni, era riuscito a ridurre ai minimi termini gli arrivi, riducendo anche le partenze ed i morti in mare, cercando di bloccare gli ingressi.
Una posizione che ha pagato, perchè giunta inaspettata.
Purtroppo le ong e tutto il circo immigrazionista si è organizzato, confidando anche in una magistratura amica che persegue non i clandestini e chi li porta in Italia, ma chi cerca di difendere i confini della Patria e giustificando ogni ricorso dei pochi che vengono espulsi e che pertanto restano in Italia a tempo indeterminato sciamando per la Penisola.
A questo si aggiungano gli stati europei che sono ben lieti di veder trasformata l'Italia nella discarica dei clandestini, purchè questi non arrivino a casa loro.
Il Governo Meloni ha provato un approccio differente, da un lato ponendo paletti severi alle ong e dall'altro cercando di portare l'intera Europa a contrastare il fenomeno per attivare sistemi che consentano di bloccare le partenze in cambio di flussi regolari e regolamentati in base alle esigenze delle nazioni di arrivo.
E' una strada molto più lunga e la Meloni l'ha intrapresa in un'ottica di legislatura.
Il punto è se abbiamo il tempo di aspettare cinque anni perchè si realizzi pacificamente quello di cui abbiamo bisogno adesso: il blocco delle partenze.
Perchè l'unico modo per evitare le morti in mare è impedire che partano, salvando loro stessi, ma anche il nostro modello di vita che non può più sopportare ulteriori immissioni massicce di stranieri senza arte nè parte.
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