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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

23 febbraio 2023

Realismo di convivenza

L'articolo di Marcello Veneziani pubblicato ieri, 22 febbraio 2023, ne La Verità e oggi sul sito dello stesso Veneziani, come da collegamento qui a fianco per tutta la giornata odierna, rappresenta la miglior sintesi di un approccio realistico che un Militante e un Elettore di Destra possa avere nei confronti del Governo Meloni.

Veneziani scrive tutto e tutto bene.

Aspirazioni più alte, non condivisione di gran parte della politica estera, ma consapevolezza di vivere in un mondo in cui una nazione non è in grado di chiudersi e sopravvivere (tanto meno, vivere) ignorando cosa accade in quello che ci circonda.

E quindi "preferisco che la stessa linea, che avrebbero tenuto Draghi, Gentiloni, Letta & C., la porti avanti la Meloni piuttosto che loro".

Perchè la Meloni rappresenta e concretizza "l’interpretazione di “destra” dello stesso copione ... proviene da una storia diversa ... è più attenta almeno sul piano delle intenzioni e dei discorsi, ai temi della sovranità, della nazione, della tradizione; ed è avversa, almeno nelle intenzioni e nei discorsi, al predominio del politically correct e di tutta l’ideologia e la prassi che ne consegue".

Veneziani è un Uomo di robusta Cultura ed è di Destra e si capisce così perchè viene ostracizzato, assieme ad altri grandi del pensiero come Buttafuoco e Guerri, dalle deboli menti degli intellettuali di sinistra che ne hanno contestato la presenza nel comitato del Salone del Libro di Torino che, evidentemente, credono sia cosa loro come la rai e dove hanno paura di trovarsi ad argomentare e discutere con chi sa argomentare e discutere e non appartiene alla loro chiusa consorteria.

Il fatto che la strada della Meloni sia in gran parte obbligata (oggi, ad esempio, ne La Verità c'è un interessantissimo servizio che denuncia le mosse di Mattarella e Amato per ingabbiare il Governo sulla scellerata politica verde dell'Unione del Male) non significa che sia la strada migliore, nè che si debba rinunciare a cercare altri percorsi.

Dall'interno, però, perchè a rompere, ci ritroveremmo Draghi e compagni che lascerebbero campo libero agli Zan, ai Fiano, alle Schlein e a tutto il baraccone di nani e ballerine che li sostiene.

Il minimo che la Meloni può darci è non far più parlare di "ddl Zan" o di "ius soli", poi spetta a noi, senza velleitarie fughe in avanti che si risolvono con un favore al nemico cattocomunista perchè disperdono voti e forze, esercitare il nostro diritto di pressione, all'interno, perchè la Meloni e i suoi ministri, che non sono degli sprovveduti, trovino il modo di darci qualcosa di Destra in più, smarcandosi, con giudizio, dalla deriva morale, sociale, economica e politica dell'Occidente a trazione politicamente corretta.

1 commento:

Nessie ha detto...

Di solito ho grande stima per Veneziani che seguo e di cui leggo i suoi bei libri. L'ho anche incontrato personalmente alla presentazione di un suo volume: persona amabile. Nel caso di questo articolo, invece, lo trovo un po' "Svulazen" de destra. Perché la stessa agenda mondialista e draghista messa in mano alla Meloni, dovrebbe essere più digeribile per noi cittadini?
Beh, è il caso di dire che i coccodrilli non volano, semmai "svolazzano" anche a destra. Non fa per me.

Inoltre non mi è piaciuto l'atteggiamento tartufesco a Kiev durante la conferenza stampa, con il quale la Meloni non ha voluto direttamente prendere le difese di Silvio Berlusconi trincerandosi dietro al fatto che tutti i componenti del suo governo hanno votato per il rifinanziamento delle armi all'Ucraina. Lei avrebbe potuto e dovuto difenderlo di più dagli sconsiderati attacchi di Zelensky. Se non altro perché fa parte del suo governo.
Ci mancherebbe che il Bullo di Kiev imponesse ai nostri politici di governo come devono esprimersi!