I cattocomunisti, sorretti e tenuti artificialmente in vita dai loro giornali, radio e televisioni, devono inventarsene una ogni giorno per cercare di cannoneggiare il Governo Meloni, sollevando polveroni che coprano le loro malefatte, dall'incapacità di eleggere un segretario, alle giravolte sui vari argomenti, all'ambigua posizione sugli anarchici, fino allo scandalo del Qatargate che, ormai, è stato nascosto sotto uno spesso strato di sabbia.
Così, tra le tante balle, hanno tirato fuori quella del Sottosegretario Fazzolari che avrebbe ipotizzato l'introduzione di una materia nuova a scuola: le armi.
Ovviamente era una balla, ma qualcuno, sentendosela ripetere e leggendola sui quotidiani cattocomunisti, probabilmente ha abboccato.
Poco male, perchè ad aver abboccato sono stati solamente quelli di sinistra, sulla sponda destra, semmai, la questione potrebbe invece aver suscitato interesse, soprattutto a chi, come me, da sempre sostiene l'importanza della istituzione di una Guardia Nazionale, sull'esempio degli Stati Uniti, ma anche degli stati scandinavi o della Svizzera, che affianchi le Forze Armate per eventuali necessità che derivino tanto da una aggressione armata di matrice terrorista, interna od esterna, quando dalle necessità in caso di emergenze naturali.
Ma per far parte della Guardia Nazionale, bisogna saper anche sparare e, con l'abolizione del servizio militare di leva, sono quasi vent'anni che ai nostri giovani non si insegna più tale arte.
In pratica, abolito il servizio di leva nel 2005, considerando che la leva coinvolgeva le persone a diciannove anni circa, salvo i rinvii per motivi vari, si può dire che, ormai, tutti gli Italiani al di sotto dei quaranta anni, tranne chi ha intrapreso carriera militare o nelle Forze dell'Ordine o i pochi cacciatori superstiti, non sarebbe in grado di usare un'arma.
La cosa è inquietante, soprattutto perchè continuano a sbarcare orde di clandestini che aumentano sempre di più il numero di non Italiani presenti sulla nostra Terra e pronti a papparsi tutto quello che noi e i nostri Avi abbiamo costruito.
E come ci difenderemmo ?
Richiamando vecchi rincoglioniti come il sottoscritto cui è già stato recapitato, da anni, il congedo illimitato definitivo ?
Oppure organizzando, a partire dai sedici anni, un addestramento idoneo e con frequenti richiami di aggiornamento, per inquadrare i giovani in una Guardia Nazionale che, dislocata su base territoriale, rappresenterebbe da un lato il ritorno ad un sistema di leva obbligatoria, benefica per l'educazione dei più giovani e, dall'altro, un nucleo di difesa di pronto impiego e sufficientemente organizzato ?
Certo, i problemi che, da Monti a Draghi, passando per Letta, Renzi, Gentiloni e Conte2, sono stati lasciati in eredità al Governo Meloni sono talmente tanti e di così grande portata che quello dell'istruzione militare e del ritorno di un servizio di leva è, al momento, una questione marginale.
L'andamento generale, però, potrebbe renderlo urgente fra non molto tempo.
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