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16 marzo 2024

Le paturnie ambientaliste se le paghino loro


Il 9 giugno voteremo per il rinnovo del parlamento europeo, fra meno di tre mesi.

Questo significa che sia la commissione che lo stesso parlamento attuale sono in scadenza di mandato e correttezza istituzionale vorrebbe che si limitassero esclusivamente ad una gestione ordinaria per non pregiudicare le scelte degli Elettori che potrebbero (auspicabilmente) rovesciare gli equilibri politici esistenti.

Ma quando è la sinistra ad avere il potere abbiamo imparato a nomine dell'ultimo momento, a provvedimenti marcatamente clientelari e al tentativo di proiettare l'idea di una amministrazione che realizzi tutto quello che aveva promesso di fare.

Riducendosi agli ultimi mesi di vigenza, dopo quattro e più anni passati a produrre solo aria e chiacchiere.

Non riesco a spiegarmi in altro modo la frenesia di inanellare provvedimenti, soprattutto fortemente ideologici, di questi ultimi giorni.

Socialcomunisti, verdi, liberali e quella parte di popolari che si presta alle vessazioni sovietiche, stanno portando al voto i peggiori provvedimenti, quelli più lesivi della libertà individuale e degli interessi dei Popoli e delle Nazioni europee.

Per quanto si provi a contenere i danni, questi vengono inflitti, almeno nella profonda incertezza che avremo tutti quando dovremo acquistare una automobile, una caldaia o investire in un qualche settore industriale.

La sciocca ostilità verso i combustibili fossili, ci priva di una fonte di energia ancora abbondante e che potremmo avere a costi contenuti, senza peraltro incidere sul cosiddetto inquinamento globale, visto che le emissioni di tutte le nazioni europee sono infinitesimali rispetto a quelle singole di stati inquinatori come la Cina, l'India, gli Stati Uniti, la Russia.

Con una perfetta politica tafazziana noi rinunciamo e loro prosperano.

Analogamente, per favorire gli squali che già hanno messo gli occhi sul ricco piatto che viene offerto dall'unione europea, dicasi per le cosiddette case verdi.

E non vale il discorso che ogni singolo governo dovrà pianificare le ritrutturazioni delle abitazioni più vecchie, fornendo i contributi.

Non è che per pagare le paturnie di una piccola svedese e dei suoi seguaci, noi Italiani riceveremo un contributo prelevato dalle tasse che pagano gli svedesi.

No, i contributi, sono soldi sottratti al bilancio dello stato italiano, un bilancio formato esclusivamente con i soldi delle nostre tasse.

Anche senza pagare direttamente, indirettamente siamo sempre noi a pagare per le manie di una manica di invasati dell'ambiente, o con le tasse, o con meno servizi, o con un aumento del debito pubblico che saremo noi, e non Greta Thumberg, a dove rimborsare.

Quando andremo a votare, quindi, ricordiamoci che i cattocomunisti del Pd, di Italia Viva, di Azione e i grillini del Movimento cinque stelle, hanno votato a favore dei provvedimenti lesivi delle libertà individuale finalizzati a sottrarci il nostro patrimonio ed i nostri risparmi.

Contro quelle porcherie sulla casa hanno invece votato Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia.

A buon intenditor ... 

1 commento:

lantarner ha detto...

quella delle case green (ma anche delle automobili elettriche) è una porcata a dir poco colossale, un'assurdità totale. Io non farò nessun intervento green sulla mia casa, neanche se avessi una pistola puntata alla tempia! E fin che potrò terrò le mie vecchie auto a benzina (una ha compiuto 30 anni e con mia piacevole sorpresa non paga praticamente nulla di bollo, l'altra va anche a metano, combustibile che da green è diventato per magia quasi più inquinante della benzina)