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17 marzo 2024

Re-migration

Trovo molto poco su un progetto/programma dell'Afd, il partito della Destra tedesca, affiliato a ID (Identità e Democrazia) il gruppo europeo in cui convivono anche il partito francese della Le Pen, quello olandese di Wilders e la Lega di Salvini.

Mi sembra invece sarebbe opportuno approfondirlo anche in Italia, senza le isteriche reazioni aprioristiche dei cattocomunisti.

Con il termine remigration, che viene tradotto con la brutta espressione "remigrazione", si intende il processo di ritorno di tutti gli immigrati nelle loro terre di origine.

Se vogliamo l'idea ispiratrice ricorda molto quella che indusse il quinto presidente degli Stati Uniti, James Monroe, a favorire il ritorno degli schiavi negri (pochi) in Africa, al punto che venne fondato uno stato, con il nome evocativo di Liberia e la cui capitale credo si chiami ancora Monrovia.

Nel giorno in cui la stampa ci informa che le tre nazioni della Gran Bretagna sono tutte governate da un primo ministro non bianco (indiano l'Inghilterra e l'intero Regno Unito, pakistano la Scozia, zambiano il Galles) si può ben comprendere la difficoltà di una idea che ha comunque ogni diritto e legittimità ad essere presentata.

Il principio è, a mio parere, discendente diretto della "Dottrina Monroe", "L'America agli Americani", per dire "L'Italia agli Italiani", "la Germania ai tedeschi", la Spagna agli Spagnoli" etc.

La proposta, ancora in bozza, è fortemente osteggiata da tutte le anime soavi che pensano si possa arrivare ad una società multietnica e che, per arrivarci, impediscono le canzoni di Natale, appongono veti sull'uso di parole comuni che, a loro avviso, potrebbero offendere gli ultimi arrivi ma, contemporaneamente, festeggiano il ramadan.

Certamente la proposta è fortemente divisiva, soprattutto là dove propone di restituire alle terre di origine anche quelli che, nel frattempo, hanno ottenuto cittadinanza in una nazione europea.

Questo aspetto meriterebbe infatti un maggior approfondimento, magari precisando che si intende limitato a chi sia arrivato da noi con una cittadinanza straniera e quindi abbia acquisito quella di uno stato europeo e non possa essere applicato a chi, anche se figlio di immigrati, abbia la cittadinanza di una nostra nazione dalla nascita perchè figlio di genitori che già avevano acquisito, secondo le regole, la cittadinanza.

Per quanto però sia di complessa e improbabile attuazione, la proposta ha il merito di porre attenzione al problema della trasformazione unilaterale della Identità delle nostre nazioni.

Unilaterale perchè non esiste un processo analogo di meticciato negli stati di provenienza degli immigrati, anche perchè vigono leggi, soprattutto religiose, che impediscono, a volte, persino l'edificazione di una chiesa cristiana.

Credo che, come tutte le proposte fortemente impattanti sui sentimenti e sull'immaginazione delle persone, anche questa subirà il suo processo evolutivo, verrà raffinata, approfondita, sviluppata e, nel frattempo, si sedimenterà nella popolazione.

Come avviene sempre con le idee innovative.

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