Dopo aver abbandonato l'Afghanistan ai talebani, gettando nella discarica venti anni di sacrifici economici ed umani, Biden scarica un altro alleato storico, Israele, proprio dopo il massacro del 7 ottobre e quando si apprestava a risolvere il problema del terrorismo palestinese.
Il prossimo ad essere mollato, probabilmente, sarà Zelensky con la sua Ucraina.
Ma sono tutti gli alleati degli Stati Uniti che devono prendere atto che la Washington di Biden non è più un alleato sincero, affidabile, sicuro.
Estenderei anche all'intero partito democratico la patente di inaffidabilità, considerato che il tracollo dell'azione americana è iniziato con Obama che, come oggi Biden salva i terroristi di Hamas, salvò, sempre dalle ritorsioni di Israele, i terroristi libanesi di Hetzbollah.
Del resto la debolezza con la quale gli Stati Uniti hanno reagito agli attentati dei terroristi yemeniti Houthy contro la sicurezza della navigazione e il libero commercio nel Mar Rosso, è una ulteriore riprova che, adesso, pur auspicando una rielezione di Trump, dobbiamo pensare di arrangiarci da soli.
E il primo passo dovrebbe essere quello di riannodare i rapporti con la Russia, la cui affidabilità è, oggi, di gran lunga superiore a quella degli Stati Uniti.
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