Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

Web blacknights1.blogspot.com
penadimorte.blogspot.com svulazen.blogspot.com
Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

12 marzo 2024

Il dilemma dell'Elettore del Centro Destra - 1

Archiviata la inesistente "remuntada" dei cattocomunisti in Abruzzo (ma anche in Sardegna, cominciano le ammissioni di qualcuno nei programmi radiotelevisivi pur di sinistra, il Centro Destra ha preso più voti delle liste di sinistra ...) si avvicina, meno di tre mesi, un vero test politico: le elezioni europee.

Vero che ci sono ancora le elezioni in Basilicata, quelle in Piemonte contemporaneamente alle europee  e successivamente in Umbria, ma mi auguro che la figura di palta dei "giornalisti" ed "esperti" di politica su Sardegna e Abruzzo, le riporti al rango di elezioni locali, come devono essere.

Da Elettore del Centro Destra credo di interpretare il dilemma di tanti miei "colleghi" non direttamente e personalmente impegnati in politica, ma osservatore e partecipe alle vicende dell'Area politica che sta (e spero continui a restare) sulla barricata opposta a quella dei cattocomunisti e dei loro alleati.

Negli anni successivi al 1992, quando la sopravvalutata tangentopoli, sbarazzandosi dei cinque partiti (il "pentapartito" di centrosinistra: DC, PSI, PRI, PSDI, PLI) al governo, sembrava aver aperto una autostrada ai comunisti, partendo dal voto consolidato all' MSI, ho successivamente votato Alleanza Nazionale (abbandonata quando, nel settembre 2003, Fini manifestò le prime avvisaglie di squilibrio politico, sostenendo il voto per gli immigrati, anche se solo alle amministrative), Forza Nuova (nell'alleanza di Alternativa Sociale del 2006 con la Fiamma Tricolore), La Destra di Storace, la Lega e Fratelli d'Italia.

In sostanza ho votato, come tanti Elettori del Centro Destra, per un partito rappresentativo di un'Area esplicitamente di Destra, nei fatti e contenuti se non nella propria ragione sociale e storia e per "quel" partito che, di volta in volta, in base alle contingenze specifiche, esprimeva, in quel particolare momento, la maggior affinità con le mie idee, senza compromettere il risultato complessivo della Coalizione (anche nel 2008, l'alleanza intorno al PdL era talmente in vantaggio che scelsi di dare un voto Identitario a La Destra che era stata esclusa dalla Coalizione per volontà di Fini).

Pur avendo sempre avuto (tranne negli anni finali della decadenza che era anche politica) stima verso Berlusconi, non altrettanta l'avevo verso il suo partito e, a quanto pare, la fine della spinta propulsiva e alternativa del Cav ha coinciso con il distacco di molti elettori di Forza Italia che si sono accasati prima nella Lega e poi in Fratelli d'Italia.

Il tutto rappresentando quella che personalmente ritengo una piena omogeneità dell'elettorato di Centro Destra, di gran lunga maggiore a quella delle rispettive classi dirigenti.

Il successo elettorale nel 2008 del PdL, Popolo della Libertà, derivò proprio dalla maturazione della base elettorale che non aveva grandi differenze, se non nelle residuali specifiche identità, tra i partiti e la fine del PdL derivò anche dalle esigenze non solo di intercettare quei filoni residuali, ma anche dalle esigenze di una classe dirigente che proveniva da esperienze differenti e dall'errore di Berlusconi di aver ammesso nelle liste molti candidati che poi gli voltarono le spalle.

Non deve quindi stupire se una intelligente azione di Salvini, portò la Lega dal 4% delle politiche del 2013 al 34% delle europee del 2019, vedendo contemporaneamente un progressivo consolidamento di Fratelli d'Italia dal 2% al 6,4%, il tutto con un parallelo calo di Forza Italia.

Alla fine il Centro Destra, anche nel periodo in cui Berlusconi cominciò la sua decadenza personale favorita dalla ignobile esclusione dalla possibilità di essere eletto, ha sempre mantenuto una percentuale complessiva intorno al 45% di elettori che si sono, volta per volta, suddivisi tra i partiti.

Salvini, in crescita fino al 2019 e consolidato, nonostante l'uscita dal governo con i grillini, quando aveva dimostrato di saper rispondere alle aspettative degli Elettori del Centro Destra con una ottima politica di respingimento dei clandestini, fece però l'errore di entrare nel governo Draghi, subdolamente proposto da Mattarella nel tentativo di dare tempo ai cattocomunisti di riassorbire la crisi di consenso popolare.

A seguire, secondo errore clamoroso per chi mastica politica dalla nascita, Salvini decise di votare per la rielezione dello stesso Mattarella, personaggio fortemente inviso all'elettorato di Centro Destra perchè considerato di parte.

Quei due fatti innescarono una nuova diaspora dell'elettorato di Centro Destra che si riversò su Fratelli d'Italia, intelligentemente rimasto all'opposizione (unica !) nei confronti di Draghi e che non accettò di votare per la rielezione di Mattarella.

Fratelli d'Italia si portò così dal 2% del 2013 e dal 6,4% delle europee del 2019 al 25% delle politiche del 2022, diventando il primo partito d'Italia e della Coalizione e, in quanto tale, esprimendo il presidente del consiglio nella persona di Giorgia Meloni.

A giugno avremo quindi una nuova tornata elettorale nazionale, politica, con l'introduzione di un elemento di ulteriore interesse, cioè un voto che oltre a testare la temperatura politica in Italia, potrebbe consentire di mutare la natura della folle e distruttiva politica di una unione europea, al momento ostaggio di invasati cattosocialambientalisti.

Da qui il dilemma dell'Elettore del Centro Destra: quale partito scegliere tra l'offerta proposta ?

E questo è il filo conduttore delle mie riflessioni.

(continua)


Nessun commento: