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29 ottobre 2024

La Liguria indica la strada giusta ad Emilia Romagna e Umbria

Per la terza volta consecutiva, la Liguria, regione una volta dal rosso intenso e scontato, consegna la maggioranza al Centro Destra.

Una vittoria che vale molto, considerando che i cattocomunisti avevano schierato tutto quello che potevano schierare, a cominciare dalla magistratura militante che ha costretto Toti alle dimissioni prima di liberarlo dai domiciliari provocando automaticamente la chiamata alle urne anticipata e quindi ad un patteggiamento per evitare i lunghi anni di dibattimenti processuali.

Poi i "professionisti dell'informazione" che non hanno fatto altro che presentare la Liguria come una sentina di corruzione e ieri sera le facce della Gruber, di Mentana, di Padellaro e di tutto l'ambaradan delle varie trasmissioni di propaganda cattocomunista erano eloquenti e soprattutto lo spettacolo dei loro travasi di bile non aveva prezzo.

Poi un candidato molto forte nell'ambito della sinistra, più volte ministro, capo di una delle correnti più consistenti del pd, padrino della segreteria Schlein, Orlando sembrava avere tutte le carte in regola per capitalizzare il lavoro della magistratura militante e dei "professionisti dell'informazione".

Gli manca però la sintonia con il Popolo che, con il suo voto, come titola oggi La Verità, ha sconfitto i pm, assolvendo in pratica Toti e i suoi nove anni di buon governo.

La Liguria, affidandosi per la terza volta consecutiva al Centro Destra, ha dimostrato che si può cambiare, invertire la rotta e tornare ad essere ben amministrati, nonostante le incrostazioni di potere che negli anni si sono accumulate.

La Liguria ha indicato la strada ad altre due regioni che andranno al voto fra tre settimane, l'Umbria e l'Emilia Romagna.

L'Umbria già cinque anni fa si riscattò dopo cinquanta anni di amministrazioni comuniste ed elesse Donatella Tesei che oggi si ripresenta in una gara spalla a spalla con la candidata cattocomunista.

L'Emilia Romagna, la mia Emilia Romagna, che, con la Toscana, rappresenta lo zoccolo duro di tutto ciò che significa il potere cattocomunista, fondato non solo sul partito erede di Stalin e Togliatti, ma sulla curia prona a Bergoglio, i sindacati, le coop, le associazioni (oggi ho sentito che ben sessanta associazioni si sono schierate con il candidato cattocomunista), tutti che vogliono attingere alla mammella pubblica un favore, un finanziamento, un contributo, a spese della intera comunità come abbiamo visto con le ripetute alluvioni che non sono un caso.

Perchè una alluvione può accadere.

Due sono una possibilità, ma tre, quattro sono una certezza sul deficit amministrativo, soprattutto se il potere è sempre stato, ininterrottamente, appannaggio di una sola parte politica: i cattocomunisti.

E non è un caso che, anche questa volta, le regioni più colpite sono quelle che, invece di agire, cantano bella ciao: Emilia Romagna e Toscana.

E non è neppure un caso che negli ultimi dieci giorni non si sia più visto, nè letto nulla su Bonaccini, profugo a Strasburgo, per dieci anni presidente di questa disgraziata regione.

Non credo, nonostante tutto ciò, che i miei corregionali cambieranno il loro voto.

Se non hanno interessi in gioco, direttamente o indirettamente, temo che, pur di non ammettere di aver avuto torto per cinquanta anni, continueranno a votare cattocomunista anche con l'acqua alla gola (e non solo in senso figurato).

Ciò non toglie che, come insegnavano i Romani, "Spes ultima Dea" e che vada perseguito tutto ciò che è possibile per ricordare che, anche in Emilia Romagna, una alternativa è possibile, è a portata di mano, basta solo votare per i partiti di Centro Destra e la loro candidata Elena Ugolini.

Sarebbe un piccolo sforzo per un elettore nel segreto dell'urna, ma un grande passo per tutta la comunità dell'Emilia Romagna.

2 commenti:

Nessie ha detto...

Contenta per Marco Bucci, galantuomo inutilmente screditato da teleKabul, con quel Ranucci di Rerport che fa solo propaganda pagata oltretutto col canone Rai.
Con il comunista Orlando mandato alla FGCI fin dalla più tenera età, la LIguria sarebbe retrocessa di 50 anni.
Benché abbia la residenza in Lombardia sono contenta per la mia Liguria e per come è andata. Ma ora occorre non mollare la presa perché purtroppo il PD è il primo partito in quel di Genova.
Questo è anche stato un test contro la Magistratura rossa e le sue ingerenze e interferenze su una legislatura troncata proprio dalle inchieste giudiziarie.

lantarner ha detto...

Contentissimo per la Liguria, ma per l'Emilia la vedo più che dura, anzi impossibile. Chi non è nato e vissuto tutta la vita in Emilia non può rendersi conto cosa vuol dire vivere in una regione dove tutto è rosso fino al midollo, dove praticamente tutti i tuoi conoscenti, amici (anche i più intimi) e persino alcuni parenti sono comunisti senza se e senza ma e voterebbero chiunque fosse candidato dal partito, persino Filippo Turetta in persona ! Probabilmente solo chi è vissuto nella vecchia URSS può capire come ci sentiamo noi emiliani