Leggo sempre più frequentemente dichiarazioni e proclami che vorrebbero negare a chi legittimamente decide di non vaccinarsi, le cure "gratuite" della sanità pubblica.
Oggi La Verità (ormai unico ed ultimo quotidiano rimasto a presidiare il Centro Destra) denuncia un "costituzionalista" che cerca di conquistarsi un posto in lista con i cattocomunisti con sofismi che vorrebbero giustificare la legittimità di imporre cure a pagamento dopo l'obbligo vaccinale.
A ruota un senatore di Forza Italia (sì, letto bene, di Forza Italia il partito che dovrebbe essere quello "liberale di massa") ne trae spunto per una proposta di legge in tal senso.
Io sono sempre stato contro la sanità pubblica.
La considero un Moloch al quale vengono sacrificati miliardi dei nostri contributi obbligatori, per avere un servizio minimale, costringendoci a ricorrere a visite ed esami privati se vogliamo avere un servizio di qualità.
Sono quindi d'accordo sul fatto che si facciano pagare le cure.
A tutti, però, previa abolizione del servizio sanitario pubblico e restituzione, con tanto di interessi e rivalutazione monetaria, dei contributi versati dai cittadini fino ad oggi, per consentirci di accendere una polizza sanitaria privata o aderire ad una cassa sanitaria privata.
Ognuno paghi quello che consuma, i servizi e le prestazioni che richiede, senza gravare sui contributi altrui e sicuramente ciò impedirebbe anche sprechi e sperperi comuni nel settore pubblico.
Chi è più bravo, ospedali, cliniche, medici, guadagnerebbe senza doversi inchinare al burocrate di turno e chi è incapace cambierebbe mestiere a beneficio di tutti.
Nessuno che verrebbe a sindacare se sei o meno vaccinato, se fumi o no, se mangi "sano" o no, con la scusa che le eventuali cure sono pagate da tutti.
Vivi e lascia vivere.
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