Ascoltare la rai di stato sta diventando sempre più pesante e, infatti, mi limito a due giornali radio e per il resto sono passato in pianta stabile su Radio Italia solo musica italiana.
Poichè, però, mi capita di accendere la radio qualche minuto prima dell'orario del giornale radio, soprattutto quando si è verso le 13 e comincio a prepararmi il pranzo, ho la disgrazia di ascoltare la propaganda che i vari presentatori fanno a favore delle più disparate e faziose paturnie (oltre a rifilarci la marchetta a favore dei cattocomunisti contro gli orchi Meloni/Salvini/Berlusconi).
Tra quelle paturnie è emersa quella del cosiddetto cambiamento climatico che viene propagandato, senza contraddittorio, come causato dall'Uomo, negando quello che hanno da tempo affermato (inascoltati e imbavagliati perchè non funzionali alla narrazione comune) scienziati come Zichichi, Prodi (Vittorio, non Romano che è tutto tranne uno scienziato) o Rubbia.
Così un certo Mario Tozzi, di cui leggo ogni tanto, per colpa di utenti che seguo e che lo commentano o citano visto che a me non passerebbe neanche per l'anticamere del cervello di leggere qualcosa di suo, anche dei cinguettii, sgradevoli e offensivi verso chi non la pensa come lui.
Non sorprende l'acredine con la quale quel tizio scrive e parla, siamo in democrazia, ma sorprende quanti siano quelli che lo ascoltano come un oracolo quando non offre soluzioni, ma solo chiacchiere, come quei monaci che continuavano a ricordarci che dobbiamo morire.
Naturalmente le conseguenze di simile propaganda sono costi maggiori accollati ai cittadini, ai quali non solo si chiede di rinunciare, per la prima volta nel corso dell'evoluzione storica, al Benessere conquistato, ma anche di pagare per rinunciarvi.
Razionamenti, riduzioni delle temperature in inverno e limiti da colpo di calore per il condizionatore in estate, rinuncia all'automobile, rinuncia all'illuminazione, insomma è un continuo chiederci sacrifici, unitamente a bollette che aumentano in modo stratosferico e a propaganda per farci spendere a favore delle aziende cosiddette "verdi".
Ultima la pubblicità che passa in questi giorni, proprio prima del giornale radio.
Una voce femminile allegra ci ricorda di risparmiare (come se fossimo ostinatamente degli spreconi), di spegnere le luci (perchè è notorio che cambiando stanza le lasciamo accese per il gusto di spendere di più), di spegner gli elettrodomestici (certamente lasciamo accesa la televisione quando non ci siamo, il fero da stiro attaccato e la lavatrice in funzione senza nulla dentro) e, ciliegina finale, di sostituire le nostre lampadine con quelle a led.
In casa ho 32 lampadine (più due neon che volle mia madre quaranta anni fa e di cui si pentì subito, ma che restano perchè fu fatto tutto un lavoro per la loro installazione e visto che anche se sono esteticamente orrendi, funzionano da allora, non ho alcuna intenzione di cambiarli).
Tutte le mie 32 lampadine sono ad incandescenza.
Negli ultimi 15 anni credo di averne sostituita solo una, quella della lampada da scrivania nello studio.
Quelle lampadine, quindi, sono funzionanti e svolgono il loro lavoro da decenni.
Certi lampadari complessi (con più lampadine) non li ho mai smontati (e non ho certo intenzione di farlo ora).
Sono comunque andato a vedere i costi delle lampadine a led consigliate dalla pubblicità governativa trasmessa per radio.
Il loro costo, a parità di luminosità, arriva a 30 euro per le lampadine da 100w.
Però, ho trovato scritto, quei costi si recuperano in "pochi mesi" se teniamo le lampadine accese otto ore al giorno.
Ovviamente meno si tengono accese, più lungo sarà il periodo di ammortamento.
Se seguissi il consiglio fraudolento del governo Draghi veicolato dalla radio di stato, spenderei, subito, un migliaio di euro e mi ritroverei 32 lampadine funzionanti da smaltire, per recuperare il costo in anni.
In anni, perchè chi è che tiene tutte le sue luci accese per otto ore al giorno ?
E nel frattempo avranno inventato altro per farci spendere e cambiare lampadine funzionanti.
Alla fine la propaganda per coprire le scelte sbagliate di governo, la guerra di Draghi con le sanzioni alla Russia, vorrebbero farle pagare a noi con la scusa della tutela dell'ambiente.
E il cerchio si chiude.
Una narrazione che non può impedire il cambiamento climatico che è cosa naturale (gli "scienziati" invece di fare chiacchiere dovrebbero studiare come convivere con il cambiamento naturale del clima, con nuove coltivazioni, nuovi periodi per l'agricoltura, nuove tecniche di costruzione) ma che serve unicamente a coprire le scelte sbagliate in politica estera del governo.
Perchè dovremmo pagare per i loro errori e loro paturnie ?
Non è meglio cambiare il governo ?
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