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11 agosto 2022

Le tasse tanto care ai cattocomunisti sono il Male

Tra le certezze di una campagna elettorale e delle sue conseguenze in base a chi governerà l'Italia, abbiamo quella per cui se dovesse vincere la sinistra, in qualsiasi sua versione (Letta, Renzi, Calenda, Conte, tecnici incolori fuori e rosso acceso dentro) i nostri risparmi sarebbero a rischio perchè il primo obiettivo di ogni sinistra è mettere le mani nelle nostre tasche per poi sperperare i nostri soldi in mille, inutili rivoli come hanno fatto, in ultimo, i governi Conte2 e Draghi.

E' una certezza che Letta, Landini, Fratoianni continuano a confermare quando vogliono aumentare la tassa sui morti per costituire una "dote" ai giovani o quando parlano di patrimoniale per "riequilibrare" i redditi (cioè se io guadagno con merito e uno resta sdraiato sul divano con indolenza, io dovrei rinunciare ad una parte del mio guadagno per "riequilibrare" il mio reddito con il suo) o di tassare "al 100%" (sic !) i maggiori guadagni che si hanno a seguito di una situazione internazionale provocata da Draghi e compagni con le sanzioni alla Russia.

Sin dal centrosinistra della prima repubblica, con l'ingresso dei socialisti nella maggioranza nel 1962 e nel governo dal 1964, le tasse sono servite sempre ad alimentare assistenzialismo e clientele, senza mai incidere in modo positivo e strutturale sulla economia e l'industria nazionale.

Per la spinta di socialisti e sinistra democristiana che giocavano di sponda con i comunisti, le tasse, dirette e indirette, sono aumentate fino all'attuale livello, sottraendo spazi di libertà individuale per riempirli con la presenza invadente, sprecona e inefficiente dello stato.

E non dimentichiamo che, raschiato il fondo per le tasse sui redditi, i cattocomunisti si sono spostati sui risparmi (fu il democristiano di sinistra Giovanni Goria che introdusse le tasse sui titoli di stato dopo aver giurato e spergiurato del contrario, ma anche Renzi ha aumentato durante il suo governo il prelievo fiscale su fondi pensione e portato al 26% l'aliquota sui guadagni di borsa, addirittura un punto in più di quanto chiedeva l'estremista di sinistra allora segretaria della cgil e oggi candidata nel pd Susanna Camusso) fino ad arrivare alla casa, cavallo di battaglia della sinistra dei tecnici mandati dall'Unione del Male, da Monti che ripristinò l'Imu sulla prima casa tolta da Berlusconi (e poi ritolta da Renzi in un disperato tentativo di captatio benevolentiae verso gli Italiani che dovevano votargli il referendum e invece, fortunatamente, lo bocciarono) e Draghi che è caduto anche per la sua arrogante ostinazione nel voler imporre una riforma del catasto che avrebbe aumentato il prelievo sulla casa, equiparando dal 2026 il valore fiscale al valore di mercato.

Senza dimenticare Prodi che nel 1996 aumentò con un tratto di penna del 5% il valore catastale sul quale calcolare le tasse sulla casa.

Se la sinistra dovesse vincere le elezioni o se il Centro Destra, per colpa di voti dispersi in liste di protesta monotematica, non riuscisse a vincerle bene, con almeno il 60% dei voti che impedirebbe ogni possibile manovra di palazzo da parte di Mattarella, fazioso esponente cattocomunista alloggiato al Quirinale, noi avremmo la certezza che i nostri redditi verrebbero taglieggiati da nuove aliquote penalizzanti adatte al "riequilibrio" con chi guadagna meno, le nostre case colpite perchè "ce lo chiede l'Europa", le tasse sui morti aumentate e i nostri risparmi rapinati per "sostenere chi ha di meno".

Non credo che una persona mentalmente sana possa accettare una politica fiscale fatta di taglieggiamenti e di statalismo assistenzialista senza alcuna prospettiva.

Chi lo sostiene è perchè, per il suo ruolo, si aspetta comunque di ricevere ben maggiori ritorni economici dai posti di potere che un governo cattocomunista affiderebbe ai suoi fedelissimi "tecnici".

Come ha ben dimostrato il "rivoluzionario" Mario Capanna, ex leader del movimento studentesco del 68 e di Democrazia Proletaria che, una volta esaurita la sua stagione politica, ha capeggiato il movimento degli ex parlamentari che hanno difeso con le unghie e con i denti il loro cospicuo vitalizio eterno.

Per questo, perchè la sinistra non è in grado di contrapporre alla politica fiscale del Centro Destra una politica fiscale che vada incontro alle esigenze dei cittadini, la stampa serva preferisce dilungarsi su Renzi e Calenda che si annusano in funzione di una lista comune senza progetti, senza valori, senza ideali ma con un solo obiettivo: essere rieletti.  

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