Ogni giorno dovrei citare gli articoli di Marcello Veneziani per ricordare la bussola che deve guidare tutta la Comunità che si riconosce, in senso lato, nel Centro Destra.
Oggi, ad esempio, ne La Verità (dove, se no ?) Veneziani scrive un bellissimo articolo in cui, dopo aver, con la sua consueta maestria, elegantemente perculato le ossessioni cattocomuniste per il Fascismo montante, dichiara quello che è, realmente, l'unico pericolo cui si andrebbe incontro dopo l'eventuale vittoria del Centro Destra: che il governo Meloni agisca come Draghi e compagni.
Il pericolo è che il Centro Destra, imbrigliato da tutti i cappi e le cappe che Draghi ha posto al collo e sulla testa degli Italiani per favorirne la sudditanza e attaccato senza ritegno dai media e da una opposizione contraria agli interessi nazionali (e la prima avvisaglia sta nel messaggio in tre lingue che l'invidioso moccioso Letta ha diffuso imitando malamente la Meloni), si snaturi e rappresenti solo una copia sbiadita della sinistra.
Magari salvaguardando certi principi (e già non sarebbe poco) come l'accantonamento del ddl Zan e di ogni delirio sul "matrimonio egualitario" o lo ius soli/culturae/scholae, ma abbandonando modifiche molto più ficcanti come quella fiscale o l'introduzione del presidenzialismo.
Veneziani si pone il problema e lancia l'avviso alla Meloni, a Salvini e a Berlusconi.
E' una preoccupazione legittima, è bene essere pronti, ma è un problema che vorrei potesse diventare concreto, perchè vorrebbe dire che la vittoria annunciata dai sondaggi si è realmente concretizzata nei seggi.
Infatti la cosa più importante perchè la vittoria del Centro Destra non venga contenuta dalle consorterie finanziarie e affaristiche globali è che Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia ottengano talmente tanti seggi da poter assorbire gli inevitabili saltimbanco che saranno attratti dalle sirene (e dalle promesse) delle consorterie.
Solo una maggioranza forte nei seggi resisterà anche a nuovi Fini, Alfano, Gelmini o Carfagna.
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