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No alla deriva

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02 agosto 2022

Il programma del Centro Destra

Mentre a sinistra si accapigliano per la spartizione di quel poco che i sondaggi le attribuiscono, il Centro Destra, definito il perimetro della Coalizione, le modalità di scelta del Premier se si vincessero le elezioni e la ripartizione dei collegi uninominali, affronta il tema del programma.

Spero scelgano un programma agile, senza cercare di inserirvi tutto lo scibile umano che, poi, porterebbe a dimenticare qualcosa che uscirebbe malignamente come emergenza alla prima occasione.

Una mera elencazione di pochi punti, eventualmente in ordine di priorità, attorno ai quali poi dispiegare un'azione di governo sufficientemente elastica da poter affrontare gli inevitabili imprevisti.

Apprezzo così il fatto che nella prima riunione di ieri , siano emersi tre punti, due dei quali condivido nello spirito e nella sostanza e il terzo, invece, che posso accettare solo in prospettiva di riaffermare un principio generale salvo poi nel concreto riannodare una politica estera autonoma, che ci ponga come mediatori naturali tra parti contrapposte.

E mi riferisco al "sostegno all'Ucraina".

Draghi ha promesso soldi che non abbiamo per la ricostruzione e le sue promesse, se vuole, le mantenga con i suoi soldi, non con i nostri.

Mentre è corretto l'impegno per la salvaguardia dei confini, sia da interventi militari esterni, sia dalle orde di clandestini che viaggiano con le ong.

Naturalmente nel quadro del rispetto dei confini, deve anche entrare il diritto alla determinazione dei popoli, perchè quello che la Nato ha imposto con i bombardamenti su Belgrado a favore dei kossovari, non può coerentemente essere negato ai russi del Donbass e della Crimea, ma anche ai catalani o agli scozzesi, agli istriani, ai corsi o agli altoatesini.

Mentre l'abbinamento di una forte autonomia regionale con un presidenzialismo che veda l'elezione diretta popolare del presidente della repubblica, archiviando le congiure di palazzo, appartiene alla tradizione liberale  del Centro Destra e una vittoria larga potrebbe sicuramente agevolare la raccolta di due mele già matura.

E senza neppure costi esorbitanti, ma solo con benefici, anche in termini di tasse, per i cittadini che avrebbero più peso nella scelte di un presidente con la conseguenza che il presidente sarebbe costretto ad prestare più attenzione ai desiderata dei cittadini e meno a quelli delle consorterie di potere.

Così, mentre le estemporanee proposte partorite dalla stanca mente di Letta nelle notti insonni in cui cerca di mettere assieme il diavolo e l'acqua santa si rivelano altrettanti boomerang, il Centro Destra delinea un progetto di società che rappresenti un punto di equilibrio tra le istanze dei partiti vicini che lo compongono.

E dopo dieci anni di governi imposti dall'esterno, senza una maggioranza e che univano partiti tra loro incompatibili, anche un governo omogeneo negli obiettivi e nelle aspirazioni è un aspetto che ogni elettore dovrebbe valutare favorevolmente.

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