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No alla deriva

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05 agosto 2022

L'arte del possibile, quando piuttosto è meglio di niente

La odierna lettura de La Verità mi ha fornito elementi di soddisfazione.

A pagina 9 troviamo infatti tutto ciò che è importante sapere e valutare per esprimere un voto consapevole e meditato.

A firma Sabrina Biraghi l'esposizione dei quindici, essenziali, punti del programma del Centro Destra, in gran parte condivisibili (sempre a parte non la scelta atlantista, ma il sostegno al comico di Kiev che, peraltro, mi sembra sfumato proprio all'interno di tale scelta di campo) ma, soprattutto l'articolo di Marcello Veneziani che espone, sicuramente con maggiore incisività, le stesse considerazioni che sto ripetendo da alcuni giorni circa la opportunità di non ascoltare le sirene dell'astensionismo o dei partitini "puri" e monotematici dello zero virgola, ma di optare per i piccoli passi.

L'articolo di Veneziani, che inizia in prima pagina e domani penso sarà disponibile nel suo sito, mette in chiaro una verità scomoda: "se Giorgia Meloni, o per altri versi Matteo Salvini avesse tenuto fede alla linea che tu, voi, gli attribuite o chiedete di seguire, avrebbe salvaguardato appieno la sua coerenza ma avrebbe probabilmente la metà dei consensi e nessuna possibilità di governare.".

Detta brutalmente, la purezza al 100% non esiste (perchè si trova sempre qualcuno più "puro" di te) ma, soprattutto, consente ai veri nemici, quelli più lontani nelle Idee e nei Valori, di imporre la loro volontà, lasciandoci ad un mero ruolo di inutile testimonianza.

E poi, ancora, Veneziani rivaluta "l'arte del possibile" che è fondata sui compromessi che sono "al ribasso o di alto profilo, lucidi o codardi. Ma i compromessi sono necessari ... Altrimenti non resta che la rivoluzione; impraticabile, inconcepibile e con esiti rovinosi.".

Veneziani poi ci chiede cosa vogliamo dalla politica, se testimonianza o governo, cioè intervento nel concreto.

E si risponde scrivendo che "Si tratta di accontentarsi ... di non avere ancora gli stessi di ora a comandare, almeno non tutti gli stessi. Già rimuovere dem, sinistre e grillini dal potere sarebbe un gran risultato. Già vedere i loro adulatori e vassalli con la coda tra le gambe sarebbe una bella soddisfazione.".

E l'articolo della Biraghi con una prima elencazione dei quindici punti del programma completa l'opera.

Sono punti che sicuramente non entusiasmerebbero i "puri", ma rappresenterebbero comunque una svolta.

E una vittoria solida del Centro Destra, perchè possa governare nonostante gli sgambetti che faranno Mattarella, la Von der Leyen, Biden per conto dei Soros, dei Gates, dei Bezos, può iniziare quella marcia di avvicinamento ad una società migliore e che sarà tanto migliore quanto più riuscirà ad allontanarsi dalla rotta tracciata dei capitalisti marxisti e dai loro ascari italiani riuniti nel pci/pds/ds/pd e suoi satelliti.

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