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30 agosto 2022

La Meloni cresce non solo nei sondaggi

Con l'attuale sistema elettorale, io voto il partito che incarna un Ideale (o quanto di più vicino al mio Ideale possa essere), non la o le persone.

Confesso che, pur avendo da tempo maturato l'intenzione di votare Fratelli d'Italia, soprattutto dopo il tradimento leghista di partecipare al governo Draghi, nutrivo alcune perplessità sulla Meloni.

Non per le sue capacità politiche, avendo fatto tutta la gavetta da militante, nel Fronte della Gioventù, da giovane dirigente, consigliere provinciale, parlamentare, vicepresidente della camera, ministro, un curriculum che, ad esempio, Calenda se lo sogna essendo "nato bene" e quindi non avendo fatto alcuna gavetta (e si vede in campagna elettorale, impacciato com'è).

Le mie perplessità erano di immagine: può una donna, apparentemente così esile e minuta, resistere alle pressioni delle consorterie e battere i pugni sul tavolo con gli altri capi di stato e di governo per tutelare gli interessi italiani nel mondo ?

La risposta l'ho avuta e l'abbiamo tutti da questa campagna elettorale che ci consegna una Meloni autorevole, impermeabile agli attacchi scomposti della sinistra e che è pronta a dare rappresentanza all'Italia e agli Italiani, nel nostro interesse.

La crescita costante nei sondaggi non è altro che la conseguenza di questa percezione della Meloni come Leader, che si diffonde sempre più ed è, paradossalmente, veicolata da chi la odia, da chi dice che quella donna esile "fa paura", da chi ripropone le interviste dei suoi venti anni (riuscendo a confermarne la coerenza ideale), a chi usa gli spazi pagati da tutti per vomitarle addosso insulti, senza peraltro osare argomentare sul programma che, quotidianamente, la Meloni, infischiandosene della canea rossa che cerca solo di creare disturbi e confusione pur di non parlare di questioni concrete, propone sui cosiddetti canali social.

Tutte, ma proprio tutte, le "accuse" rivolte alla Meloni, sono risultate dei boomerang che hanno colpito chi le ha mosse, come il (giustissimo) discorso sulle devianze che ha visto Letta fare un capitombolo epocale con il suo "viva le devianze".

Poi non tutte le proposte e le scelte della Meloni possono piacere a tutti, anch'io ho idee differenti su taluni argomenti, ma è impossibile pretendere la visione condivisa su tutto, avremmo sessanta milioni di partiti da un voto ciascuno e un leader di partito, soprattutto se si candida anche come leader di coalizione e di governo, deve contemperare le varie istanze, pur restando all'interno di un quadro complessivo con un perimetro ben delineato.

E' il ruolo della Politica (con la maiuscola) che è l'arte del possibile, un ruolo che la Meloni ha dimostrato di saper interpretare al meglio, crescendo sotto ogni profilo e non solo nei sondaggi che la stanno, meritatamente, premiando.

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