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No alla deriva

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04 agosto 2022

La Meloni ha già il piglio del Leader (e non da oggi)

Ieri a Controcorrente era ospite, nella prima mezzora, Giorgia Meloni intervistata da due personaggi notoriamente ostili come Veronica Gentili, conduttrice della trasmissione e Fontana (non ricordo il nome) direttore del Corriere della Sera, che, praticamente, assieme a Repubblica, è l'Unità di oggi.

Sapendolo, eccezionalmente (ho da tempo smesso di guardare quel genere di trasmissioni) ho guardato tutta l'intervista alla Meloni (cambiando canale subito dopo).

La Meloni mi è piaciuta, anche quando ha sostenuto una tesi (la presa di posizione a favore dell'Ucraina) che non condivido.

E mi è piaciuta perchè ho scoperto una Meloni cresciuta, autorevole e riflessiva.

I due intervistatori (mi riesce difficile definire "giornalista" qualcuno così fazioso) hanno cercato di metterla in difficoltà, più la Gentili (che pure da conduttrice avrebbe dovuto essere asettica come lo erano negli anni sessanta e settanta Jader Jacobelli e Ugo Zatterin) di Fontana che mi è sembrato provare solo a mettere il veleno in coda ad ogni suo intervento.

Ancora una volta, invece di parlare di programmi, che la Meloni è comunque riuscita a citare, si è parlato di pettegolezzi.

Hanno chiesto alla Meloni dei dissidi a sinistra e dell'accordo di Letta con Calenda e hanno insistito a chiederle "garanzie" sul fatto che Salvini non organizzasse più viaggi a Mosca.

Sempre su Salvini hanno cercato di strapparle qualche parola polemica, giusto per attizzare il fuoco senza il quale a sinistra sono persi, sul nome anticipato dei ministri o su Salvini di ritorno agli Interni.

Ottime risposte, alcune condivisibili al 100%, altre, come quella sull'Ucraina, da me non condivise in tutto o in parte, ma è stata una lezione di Politica a due faziosi intervistatori e un messaggio non solo agli alleati Salvini e Berlusconi (che, ormai, penso l'abbiano conosciuta) ma a tutti gli Italiani.

Il messaggio che io ho recepito è che la Politica significa arte del possibile, significa valutare i rapporti di forza, significa impegnarsi perchè si possa cambiare quello che non ci piace in accordo con tanti altri che hanno altrettante esigenze, ugualmente legittime.

Quindi dobbiamo concordare su alcuni punti di carattere generale (tasse, clandestini, Identità, Sicurezza, Politica energetica etc. lasciando poi alla necessaria osmosi in parlamento la scelta sul percorso da seguire (meno tasse, ad esempio, poi che sia una flat tax o un progressivo addolcimento delle aliquote e della tassazione in genere è solo una questione di modalità, io preferirei la flat tax, ma l'importante è che si inverta il percorso caro alla sinistra delle tasse sempre in aumento, per vedere arrivare nelle nostre tasche più soldi da spendere come pare a noi, invece di vederli sperperare in bonus clientelari).

Ma soprattutto, il messaggio che la Gentili e Fontana non sono stati in grado di occultare con la loro verbosità, è che la coalizione di Centro Destra c'è, è la più omogenea, è l'unica che può governare avendo una base comune e che, all'interno del Centro Destra, c'è una Leader che ha fatto tutta la gavetta (una volta si sarebbe detto il cursus honorum) che ne ha determinato il suo essere, oggi, una candidata con tutti i requisiti per poter sedere a Palazzo Chigi e guidare l'Italia in questo difficile periodo, con benefici per tutti gli Italiani.



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