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29 agosto 2022

Costi e razionamenti dell'energia sono tutti figli di Draghi

Letta, Renzi, a ruota persino Di Maio, attribuiscono a Conte, Salvini e Berlusconi cui aggiungono la Meloni da sempre all'opposizione, la "responsabilità" (che per me è un merito) per aver fatto cadere Draghi e provano ad ironizzare sul fatto che prima fanno cadere Draghi e poi gli chiedono di risolvere il problema gas.

C'è un vecchio proverbio popolare che dice "chi rompe paga", la cui interpretazione estensiva porta a imporre a chi combina guai di provare a mettervi almeno una pezza.

La responsabilità dell'attuale situazione, con la previsione di razionamenti, di obblighi di riduzione del riscaldamento (nelle temperature e nella tempistica di accensione, di chiusure delle fabbriche, di aumenti spropositati delle bollette, è tutta colpa di Draghi.

Un anno fa, ben prima dell'operazione militare russa in Ucraina, il prezzo del gas (che trascina anche l'energia elettrica perchè il 40% della stessa è prodotta da centrali a gas) era di 25 euro al megawatt ore.

Non conosco la quotazione odierna, ma venerdì era a 330.

In mezzo c'è stato sì l'inizio della operazione russa in Ucraina (24 febbraio) ma anche e soprattutto le folli politiche "verdi" dell'Unione del Male, tutte approvate, sostenute e veicolate da Draghi che è presidente del consiglio italiano dal febbraio 2021, un anno prima dell'inizio della operazione russa.

Draghi ha accettato e promosso l'aumento della tassazione sulle fonti fossili, sul Co2, una data termine per la combustione a scoppio negli autoveicoli, la chiusura delle centrali a carbone e, poi, ancora le sanzioni contro la Russia, il blocco delle importazioni di petrolio e si è dichiarato disponibile (a nome dell'Italia !!!)  a vietare subito anche le importazioni di gas, salvo piagnucolare sul "ricatto di Putin" quando ha cominciato a tagliare le esportazioni.

Contemporaneamente, Cina, India (che da sole rappresentano la metà della popolazione mondiale) e tanti stati fuori dall'Europa, se ne fregano di Greta e stanno sfruttando e importando quei combustibili che noi o, meglio, Draghi e i suoi sodali dell'Unione del Male, tanto schifano.

Ovviamente, più alta è la domanda di gas, più alto il prezzo (e maggiori sono gli incassi dei produttori come la Russia).

Quindi l'attuale situazione, nella quale i media servi stanno cercando di anestetizzarci e di far passare, con la vasellina, il principio che siamo NOI a dover fare sacrifici, a restare al freddo in casa nel prossimo inverno, a vivere da pezzenti nelle città tristi e buie (quindi più pericolose), è tutta figlia legittima di Draghi, delle sue scelte, delle sue alleanze, delle sue incapacità a ricoprire il ruolo al quale Letta, Renzi, Calenda e la Bonino vorrebbero confermarlo.

Ed è corretto che gli si chieda di intervenire da subito, con scostamento di bilancio, ma anche riaprendo subito tutti i pozzi sul territorio e avviando le trivellazioni in Adriatico, la costruzione di centrali nucleari, per salvare il Benessere degli Italiani.

Questa situazione è interamente colpa sua e il minimo che possa fare è contribuire a cominciare a riparare ai danni fatti.

E nel frattempo ?

Nel frattempo, Draghi si rimangi tutta la sua supponenza, faccia un bagno di umiltà, si accordi con Putin e faccia riaprire le forniture di gas per l'Italia e chissenefrega dell'Ucraina e del suo comico presidente guerrafondaio.

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