Mentre ieri i due bulli della politica univano le loro debolezze in una lista unica (perchè separati, ancorchè in coalizione, non avrebbero raggiunto i quorum necessari di lista e di coalizione) il Centro Destra ufficializzava il suo programma, abbastanza snello, che contiene la traccia all'interno della quale si muoverà l'eventuale governo di Centro Destra.
Meno tasse.
Presidenzialismo e realizzazione delle autonomie regionali.
Conferma dell'alleanza Atlantica e della scelta europea.
Sicurezza dei cittadini e nelle città.
Blocco dell'immigrazione clandestina.
Riforme strutturali nella giustizia, sanità, istruzione.
Sono gli aspetti, per me, salienti che andranno concretizzati con provvedimenti di legge nel corso di una intera legislatura.
Sono punti accettabili, alcuni più di altri, ma complessivamente formulano un programma di governo concreto, possibile, realizzabile o, quanto meno, avviabile nei cinque anni della prossima legislatura.
Sicuramente gli invasati, che mai troveranno pace e quindi vivranno sempre male, qualunque cosa accada, contesteranno da un lato "la svolta autoritaria e l'impostazione fascista", dall'altro manifesteranno insoddisfazione perchè non è prevista la fucilazione sul posto di Speranza e del cts, nè l'entrata in guerra a fianco della Russia contro l'Ucraina.
Gli uni e gli altri ignorano l'aspetto essenziale intorno al quale ruota tutto il programma di governo del Centro Destra e, cioè, garantire la massima libertà individuale all'interno di un progetto che pone al centro l'interesse nazionale, dell'Italia e degli Italiani, sintetizzato nell'espressione "più Italia in Europa" che è, di suo, un programma totalmente innovativo e alternativo rispetto alla sudditanza servile che da Monti a Draghi, passando per Letta, Renzi, Gentiloni e Conte2 fu la cifra distintiva dell'Italia all'interno degli organismi europei.
Mentre il Centro Destra cala il programma, gli altri propongono i soliti slogan, dalla pretesa di rimuovere la Fiamma dal simbolo di Fratelli d'Italia, fino alla prima bugia comune di Calenda e Renzi.
Infatti loro vaneggiano di un terzo polo, quando, se riusciranno a superare il 3%, al massimo arriveranno quarti, dietro anche al derelitto movimento cinque stelle di un anonimo Conte.
Sul piano progettuale, delle Idee, dei Valori, dei Principi, la sinistra, con le sue variegate diramazioni, è rimasta al palo.
Il compito della campagna elettorale sarà di renderlo chiaro arrivando a comunicarlo nonostante la totalizzante cappa di piaggeria conformista dei media servi, tutti accucciati sotto il tavolo di quelle consorterie affaristiche e finanziarie che pretendono di guidare il mondo a prescindere dalla volontà dei Popoli e delle Nazioni.
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