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18 novembre 2023

Il Governo promosso dalle agenzie di rating


Nel giorno in cui Landini ha portato la sua cgil al punto più basso della sua storia, con uno sciopero "generale" che ne ha mostrato tutti i limiti nei numeri e, soprattutto, nei contenuti,  l'ultima delle agenzie di rating che si sono arrogate il diritto di distribuire le pagelle agli stati, Moody's, non solo conferma il rating dell'Italia della Meloni, Salvini e Tajani, ma migliora le previsioni rispetto a quella di Draghi, portando il cosiddetto "outlook" (previsione, perchè non scriverla ovunque in italiano ?) da negativo a stabile.

E allora ricapitoliamo.

Premierato e riforma costituzionale con abolizione dei senatori a vita.

Clandestini contenuti in Albania per determinare il loro diritto all'asilo o al rientro a casa loro.

Conferma dell'intervento sul cuneo fiscale.

Accorpamento delle due aliquote più basse dell'irpef.

Riduzione del 22% del canone rai.

Galera per rapinatori, scippatori, borseggiatrici anche se incinte.

Inasprimento pene per chi tenta truffe agli anziani.

Pesanti sanzioni per chi effettua blocchi stradali.

E, ancora, riforma scolastica, della giustizia, legge contro la carne sintetica, significativa presenza da protagonisti in campo internazionale.

Ci sono tutti i motivi per dire che, dopo un anno, il Governo Meloni abbia più aspetti positivi che negativi (tutti fondamentalmente, per me, centrati sulla permanenza nell'unione del male e sul sostegno al comico di Kiev) e qui si capisce la grande difficoltà non solo dei cattocomunisti e dei grillini a fare opposizione, ma anche della stampa allineata a sinistra, dell'unione del male, della magistratura e persino di Mattarella ad operare l'abituale giochino di mettere il bastone fra le ruote di un governo di Centro Destra, facendo finta di occuparsi d'altro e fischiettando come nelle migliori scenette comiche degli anni sessanta.

Immaginiamo quanto l'Italia (e ciascuno Italiano) potrebbe essere più forte e ricca se, invece di asservirsi alle direttive emanate da capitali estere, tutti perseguissero l'interesse nazionale e contribuissero al successo dell'italianità nel mondo.

Altro che scioperi contro la manovra proclamati mesi prima che venisse scritta !

Se persino le agenzie di rating, notoriamente siano sempre state ostili ai governi nazionalisti nel nome degli affari che sono tanto più lucrosi (per pochi) quanto più possono depredare i Popoli e le Nazioni calpestandone i diritti e l'identità, promuovono il primo anno del Governo Meloni, possiamo sperare che questo sia solo il primo di tanti anni virtuosi che portino anche alla riduzione di quello che è il vero cancro nazionale, l'eccessiva invadenza dello stato nelle nostre vite con il conseguente mostruoso debito pubblico.


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