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13 novembre 2023

Guterres come Mattarella

Antonio Guterres è da sei anni il segretario generale dell'onu, organizzazione ormai più dannosa che inutile, che non riesce, nè mai è riuscita, a impedire o fermare una guerra.

Teoricamente l'onu dovrebbe essere super partes e il suo segretario generale dovrebbe ugualmente sapersi ergere ad arbitro tra i duellanti.

Ma Guterres è un socialista e, in quanto tale, chiedergli di essere imparziale, obiettivo, equo è chiedergli un approccio contro natura.

Lo vediamo oggi per la vicenda di Gaza, lo abbiamo visto ieri con l'Ucraina.

Non è tutta colpa sua, l'organizzazione che presiede è un calderone di quasi duecento stati che hanno ognuno diritto ad un voto e non a pesare in base ai contributi che versano, con un consiglio di sicurezza ingessato dal diritto di veto di cinque nazioni.

Ma, almeno, un contegno, un riserbo, una sobrietà che dia una parvenza di imparzialità il segretario generale dell'onu dovrebbe averli, per come si comporta, per le dichiarazioni che rilascia, invece, uno come il socialista Guterres mai e poi mai potrà sedersi tra i duellanti a mediare, perchè se fosse una partita di calcio, da arbitro sarebbe il dodicesimo giocatore di una delle due squadre.

A me ricorda tanto Mattarella, silente quando al governo c'erano Renzi, Gentiloni, Conte2, Draghi e verbalmente incontinente con Conte1 e la Meloni.

Ogni giorno si celebra qualcosa e ogni giorno c'è il suo messaggio nel quale riesce sempre ad infilarci qualcosa che non ha nulla a che vedere con l'argomento celebrato, ma un pizzico (e a volte, spesso, qualcosa di più) di veleno contro il Governo.

Non ho mai ascoltato da Mattarella parole che fossero pienamente gradite a quella metà (almeno) di Italiani che votano Centro Destra.

Mattarella, come già fecero molti (troppi) suoi predecessori, ha una invadenza che gli toglie l'aura di presidente di tutti gli Italiani, per farlo diventare poco più del capo della fazione cattocomunista, da cui proviene,

Fu ministro della difesa quando D'Alema decise di bombardare Belgrado, eppure non arrossisce quando dice che non si sarebbe mai aspettato di vedere una guerra in Europa, riferendosi però al conflitto, ben più lontano da noi, tra Russia e Ucraina.

La sua postura sembra dirci che tra la Meloni e Macron, preferisce quest'ultimo, anche se è un francese pieno di boria che vorrebbe sottomettere l'Italia ai suoi interessi.

Il confronto con i suoi predecessori, almeno fino a Leone e, soprattutto, con Saragat che si limitava a sfornare telegrammi di felicitazioni e condoglianze senza mai interferire con la dialettica politica, è avvilente per il rimpianto che suscita verso un passato e figure che sembrano, purtroppo, lontanissimi.

Da un segretario dell'onu, da un presidente della repubblica, mi aspetterei più attenzione e rispetto verso chi non appartiene alla loro famiglia politica di provenienza che, non penso sia un caso, è la medesima, quella dei socialisti e democratici europei, cioè la sinistra cattocomunista che tanto male sta facendo a noi Italiani ed a tutte le Nazioni ed i Popoli europei.



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