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04 novembre 2023

4 Novembre: Festa della Vittoria, Festa della Nazione

La ricorrenza del 4 novembre è, per me, l'unica degna di assurgere a Festa Nazionale.

Il 4 novembre del 1918 si concluse, infatti, con una definitiva vittoria militare contro gli Austriaci, il percorso risorgimentale che, dopo anni in cui fummo "calpesti e derisi", riportò ad unità Il Popolo Italiano, nei confini (quasi integrali) della Nazione Italiana.

Fu una Vittoria tutta Italiana, senza l'apporto di mercenari o reparti stranieri perchè ogni nazione aveva le sue gatte da pelare in una guerra mondiale.

Inglesi e Americani, anzi, accorsero in aiuto dei francesi che, nonostante tutta la loro spocchia, le stavano buscando dai tedeschi (come poi avvenne anche nel 1939, con lo stesso copione, perchè i francesi sono molto supponenti, ma senza Inglesi e Americani sarebbero stabilmente provincia della Germania).

Anche dopo Caporetto, il fronte italiano era sottostimato dai comandi alleati e, quindi, amche la resurrezione di Vittorio Veneto fu tutta farina del nostro sacco.

Il 4 novembre andrebbe ripristinato come Festività a tutti gli effetti, recuperando un sano spirito Nazionalista che significa orgoglio delle proprie Radici, delle proprie Tradizioni, della propria Storia.

Esattamente il contrario di ciò che, anche colui che dovrebbe rappresentare tutti gli italiani, cercano di instillare, denigrando i nazionalismi, per vendere il prodotto di una sociatà senza Radici, senza Tradizioni, senza Storia.

Del resto le esternazioni di Mattarella, le polemiche dei Conte e delle Schlein contro il Governo quando si astiene (giustamente) su una risuluzione sbilanciata all'onu, quando, nonostante una burla ben riuscita, il Presidente del Consiglio dimostra di non avere lingua biforcuta e conferma le posizioni della nostra politica estera, quando davanti alla minaccia terrorista c'è chi straparla di islamofobia nonostante siano proprio gli islamici a minacciarci, quando, dimentica di essere stati assessori alla transizione ecologica in Emilia Romagna senza aver fatto nulla per contrastare le alluvioni come quella del maggio 2023, la Schlein imputa al Governo le conseguenze di una nuova tempesta di acqua, quando un ex presidente del consiglio vorrebbe spiegazioni sullo scherzo dei comici russi, quando lui autorizzò l'ingresso in Italia di militari russi durante la fase iniziale del covid, bene tutto ciò non è altro che la continuazione, con altri mezzi e con personaggi di ben più modesta caratura, della politica isolazionista, neutralista e anti italiana che socialisti e frange cattoliche contrarie allo stato unitario perchè genuflesse davanti all'idea del papa re, fecero anche nel 1914-1915, cercando di impedire l'ingresso in guerra dell'Italia e il compimento del Risorgimento.

Avremo sempre da combattere con simili quinte colonne, sempre disponibili, come già nei secoli bui seguiti alla caduta dellì'Impero Romano, a dividere l'Italia, mettendosi al servizio dello straniero, pur di conseguire un ben misero vantaggio personale.

Il 4 novembre è uno schiaffo a tutti questi e, infatti, stanno cercando di travisarne il significato, spostando il faro dalla Vittoria nella Grande Guerra, ad una generica e incolore "Festa dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate".

Invece il 4 novembre deve essere ricordato per quello che è: la Vittoria dell'Orgoglio Nazionale, di un Popolo, di una Nazione.

1 commento:

lantarner ha detto...

ormai tutti si sono dimenticati (ma c'è un'ignoranza in giro che fa spavento) del fatto che la Grande Guerra era chiamata un tempo anche IV guerra d'indipendenza (mi ricordo alcuni vecchi sussidiari delle elementari anni'50 o '60).
Ed è verissimo che è l'unica vera data che dovrebbe essere celebrata, al posto dell'ignobile 25 aprile e, perché no, anche del 2 giugno (che infatti era stata anche abolita come festività).
L'unica vera, autentica vittoria dell'Italia post unitaria e il completamento vero dell'unità del Paese, comprese Istria e Dalmazia (anche se delle Dalmazia avevamo solo Zara e dintorni, ma comunque qualcosa avevamo)