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12 novembre 2023

Non si governa senza comandare

Ammetto che sono restio a commentare le uscite della Schlein, un po' perchè è come sparare sulla Croce Rossa, un po' perchè ho superato da tanti (troppi) anni il periodo delle assemblee studentesche.

Ma i cattocomunisti l'hanno eletta loro segretario e quindi ciò che dice (?) è meritevole, quanto meno, di essere letto (cercando anche di capirne i tortuosi percorsi espressivi).

Così ieri i cattocomunisti, con il contorno di grillini e estremisti di sinistra, hanno dato corpo ad una manifestazione di opposizione alla manovra del Governo e, in generale, "per la pace" (cioè a favore dei palestinesi).

Lascio ogni ironia sul fatto che, contro Berlusconi, Cofferati mobilitasse (forse ...) tre milioni di sostenitori, mentre la Schlein, più modestamente, si mette a fare la ola per cinquantamila (forse ...) presenze nonostante i 150 pullman arrivati da fuori Roma (10 da Bologna), treni straordinari e, auspicabilmente, anche qualche romano.

Mi ha colpito uno degli slogan (la Schlein parla sempre per slogan come nelle assemblee studentesche) lanciati alla piazza: la Meloni vuole comandare, non governare.

Un palla alzata perfettamente a rete per la successiva schiacciata del Presidente del Consiglio che ha comodamente replicato che il Centro Destra vuole che l'Italia sia governata da chi sia stato scelto dagli Italiani e non dalle consorterie affaristico e finanziarie attraverso congiure di palazzo, intrighi e ricatti vari.

Così la povera Schlein si ritrova a far la parte di chi sostiene le trame oscure contro la volontà popolare, perchè l'elezione diretta del Premier conferisce un mandato forte che può bloccare ogni tentativo di commissariare la democrazia italiana e la Sovranità Popolare.

E governare vuol dire anche comandare, cioè indirizzare il mandato elettorale, la volontà del Popolo, per decidere.

Come per la riduzione delle tasse che nel 2024 farà un altro passo grazie all'accorpamento delle due aliquote più basse e con il taglio del 22% del canone rai (da 90 a 70  euro in attesa di abolirlo entro la fine della legislatura, perchè la rai deve mantenersi con la pubblicità, come tutti in un Libero Mercato e lo stato non deve più coprire i 650 milioni di debito lasciati in eredità alla nuova gestione dalla precedente), come per la gestione in campi collocati all'estero (per ora in Albania) dei clandestini in attesa di verificare se hanno il diritto alla protezione o se dovranno essere rispediti a casa loro, come la stessa riforma costituzionale per il Premier eletto dal Popolo, il premio di maggioranza e l'abolizione di quel retaggio da monarchia assoluta che sono i senatori a vita.

Oltre a tutto il resto di cui si occupa ordinaramente e strutturalmente un Governo nel pieno esercizio delle sue funzioni.

Capisco che per chi è rimasto fermo all'inconcludente caos delle assemblee studentesche, pensare che qualcuno decida possa essere al di là delle sue capacità di comprensione, ma governare vuol dire decidere, quindi anche comandare e se non lo si comprende, allora non si può governare.

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