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No alla deriva

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24 novembre 2023

Sciopericchiano

La trimurti sindacale, ridotta a due dalla defezione della cisl in un sussulto di ragionevolezza, continua nei suoi venerdì di sciopero incurante del ridicolo che la travolge.

Scioperano, come già annunciato ancor prima che la Meloni e Giorgetti ne scrivessero l'incipit, contro la manovra finanziaria che, se viene bocciata da Landini e Bombardieri, ottiene l'approvazione delle agenzie di rating e persino dell'europa di Gentiloni e Dombrovsky "con riserva", perchè qualcosa devono pur dire per giustificare la loro esistenza e, soprattutto, i lauti emolumenti che incassano per fare le pulci alle politiche nazionali, sabotandone gli sforzi nel nome di un internazionalismo e di un dirigismo che puzza di socialismo e di unione sovietica.

E scioperano, cgil e uil, davanti ad un incremento dell'occupazione soprattutto a tempo indieterminato ed a buste paga più consistenti sia per la sottoscrizione dei contratti che per la politica fiscale che, con l'intervento sul cuneo e sulle prime due aliquote, aumenta (sempre troppo poco, intendiamoci, vogliamo di più appena sarà possibile e l'obiettivo resta una tassa piatta che per me non deve superare il 10% limite che i Romani le loro tasse si chiamavano "decime" - indicavano come quello del passaggio all'usura) quanto resta nelle nostre tasche dopo la tosatura erariale su quanto si guadagna.

Scioperano ... sciopericchiano, un venerdì quelli del pubblico, un altro quelli del Centro Sud, un altro ancora quelli del privato e quelli del Centro Nord, quindi i trasporti e via con tutto il rosario sindacale.

Mentre Landini e Bombardieri si dilettano in attività ottocententesche per partito preso (espressione idiomatica che nella fattispecie trova piena corrispondenza con la realtà, visto che cercano disperatamente di supportare, per annettersi, il partito della Schlein) l'Italia va, cresce, produce.

Renzi, ieri, ha cercato di fare il furbetto sulle accise della benzina (che, dopo la fiammata, è calata sotto i prezzi dell'epoca del genio Draghi) ma gli è andata male, perchè la Meloni, oltre ad avere il vantaggio dell'ultima parola, gli ha ricordato le sue frequentazioni arabe.

L'opera per risanare l'Italia e farla rinascere è immane per colpa delle distruzioni operate negli anni con ogni deriva possibile immaginabile, da quella morale e qualla economica, politica, sociale, fiscale, ma il Governo ha cominciato a mettervi mano, con una prudenza forse eccessiva, ma forse no, considerando che in tutta Europa, per non dire in tutto il Mondo, i segnali di un risveglio dei sostenitori della Tradizione si stanno moltiplicando.

E mentre il Mondo continua a correre verso il futuro, in Italia cgil e uil sciopericchiano, con la testa rivolta al passato remoto, comiziando come se fossero ancora nell'ottocento di Pellizza da Volpedo.

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