Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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No alla deriva

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16 novembre 2023

I tre frenatori dell'Italia

L'Italia è una Grande Nazione.

Nessuno come noi ha fantasia, capacità, ingegno.

Abbiamo un difetto: siamo troppo individualisti e non sappiamo fare gioco di squadra e, come ha insegnato Sacchi, la grande individualità può, con un colpo di genio, far vincere una partita, ma è la squadra che fa vincere lo scudetto.

I mali dell'Italia sono stati più volte citati, dalla presenza ingombrante del Vaticano che nei secoli, per mere ragioni di conservazione del potere, ha sempre ostacolato la realizzazione di uno stato unitario nazionale e che oggi, con Bergoglio e i suoi uomini, è sempre più distaccato e ostile agli interessi degli Italiani perdendo il suo ruolo di chiesa nazionale, a quella del pci (e dei suoi eredi pds/ds/pd) proteso sempre a ostacolare ogni primato italiano nel nome dell'internazionalismo socialista e, in tal modo, sempre prono agli ordini provenienti dalle capitali straniere, una volta Mosca ed oggi Bruxelles.

Poi ci sono i lacci e lacciuoli che il pci/pds/ds/pd ha agevolato per legare le mani a chi avesse velleità di valorizzare le capacità italiane, così abbiamo una costituzione ingessata, un presidente della repubblica intoccabile e, pur non eletto dai cittadini, con una quantità abnorme e non ben definita di poteri che, fino a Cossiga, furono usati con discrezione, ma da Scalfaro in poi con autentici interventi a gamba tesa nel gioco politico, anche ribaltando la volontà delle urne.

E infine abbiamo la disgraziata adesione di Prodi e Ciampi all'unione del male, all'euro che ci ha sottratto molta della Sovranità, per mettere le risorse dell'Italia al servizio degli stranieri e, soprattutto, a beneficio della Germania.

Ma tutto questo sarebbe superabile da un governo, come quello che abbiamo grazie al nostro voto del 25 settembre 2022, se non ci fossero tre potenti categorie che si pongono sistematicamente di traverso ad ogni tentativo di riformare e rilanciare l'Italia.

Prima di tutto la magistratura (quella militante a sinistra, con la toga permanentemente rossa) che, quando al governo c'è il Centro Destra, rielabora i provvedimenti e, con motivazioni da Azzeccarbugli, non applica le leggi di cui non condivide l'impostazione ideologica, ma le reinterpreta "alla luce di ..., per il combinato disposto ..., ai sensi di ...", come abbiamo visto con l'applicazione del decreto Cutro e come si sta già ventilando per la collocazione in Albania dei clandestini (per non parlare delle fughe in avanti sul fine vita, sulle adozioni degli omosessuali etc).

Poi abbiamo i giornalisti schierati che, invece di informare e limitarsi al loro compito di fornire le notizie, sbragano in comizi nei quali manifestano le loro personali opinioni che interessano solo quegli spettatori e lettori addomesticati, sempre gli stessii, che si girano tutte le trasmissioni cosiddette di approfindimento ma, in realtà, di propaganda.

Infine abbiamo i sindacati che, silenti da Monti a Draghi, persino quando fu imposta la vaccinazione senza la quale un lavoratore veniva sospeso senza stipendio e senza neppure poter svolgere il lavoro da casa, appena arriva un governo di Centro Destra sembrano tarantolati e proclamano scioperi contro la legge di bilancio, fissandoli ancor prima che la legge di bilancio fosse approvata e resa pubblica.

Sono frenatori di ogni sviluppo, senza i quali l'azione del Governo sarebbe più spedita e puntuale e sono tanto più pericolosi perchè le tre categorie sono  fondamentali in uno stato di diritto.

Purchè restino nei loro ambiti.

I magistrati ad applicare le leggi che esistono e non a interpretarle in base alle proprie idee.

I giornalisti a fornire le notizie e non a manifestare le loro opinioni (siamo capaci, una volta conosciuti i fatti, di trarre da soli le nostre conseguenze, senza bisogno dell'imbeccata altrui).

I sindacati per difendere il diritto dei lavoratori ad un impianto normativo e retributivo gratificante, tenendo conto dello stato di salute della rispettiva azienda di appartenenza e non a pretendere di partecipare alla stesura delle leggi sostituendosi ai partiti presenti in parlamento ed eletti da tutti gli Italiani.

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