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No alla deriva

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18 marzo 2024

Attenti a quei due

Italia Viva di Renzi ha deciso di sostenere il presidente uscente della Basilicata Bardi, di Forza Italia e a suo tempo eletto e ricandidato da tutto il Centro Destra, sfilandosi dall'ammucchiata cattocomunista e grillina.

Altrettanto potrebbe fare Calenda.

La situazione potrebbe ripetersi in Piemonte.

Non mi piace.

A parte la totale inaffidabilità del duo Renzenda mi domando se siano in grado di dare un contributo in contenuti e in voti significativo.

Temo invece che il loro avvicinamento al Centro Destra derivi da una astinenza dal potere che rende irrequiete le loro truppe, ansiose di incassare quei dividendi che avevano pensato di realizzare transitando da altri partiti verso i due movimenti degli aspiranti Napoleone.

Sono però tanti i nomi da accontentare: Gelmini, Carfagna, Bonetti, Rosato ... un lungo elenco di personaggi che, dopo aver lasciato la loro casa madre, si ritrovano invischiati in una lotta per la sopravvivenza politica.

Figuriamoci se sono in grado di elaborare contenuti all'altezza di una gestione di governo.

Senza contare poi che Renzi e Calenda sono fortemente divisivi, dove ci sono loro le litigate, si separano, si uniscono e poi si lasciano di nuovo tirandosi pesci in faccia, non un bel biglietto da visito per una Coalizione che discute, a volte si divide sulle questioni marginali, su qualche singola proposta, ma da trent'anni riesce a trovare una linea comune, come si è visto anche dopo la Sardegna.

Renzi e Calenda porterebbero il seme della litigiosità, che non fa bene a nessuna coalizione.

Sarebbe quasi da auspicare un accordo tra gentiluomini (se solo si potesse fare affidamento sulla parola dei cattocomunisti !) sulla esclusione di Renzi e Calenda da qualsiasi accordo con le due principali coalizioni.

L'elettorato residuale dei due movimenti, invece, può essere considerato un target per il Centro Destra e, specificatamente, per Forza Italia, soprattutto in occasione delle europee, dove l'appartenenza alle grandi famiglie europee, caratterizza le singolarità dei partiti della Coalizione.

E l'elettorato lo si acquisisce, almeno per la parte, che mi auguro preponderante anche per i movimenti di Renzi e Calenda, di opinione, che guarda all'interesse Nazionale, con il buon governo.

Il buon governo che ha caratterizzato la giunta Bardi in Basilicata e il buon governo nazionale della Meloni, i cui fondamentali economici sono molto positivi per tutti gli Italiani, anche per chi ha votato a sinistra e la cui politica estera, paradossalmente non condivisa sull'Ucraina da una fetta consistente dell'elettorato di Centro Destra, trova però modo di collocare l'Italia tra gli stati virtuosi, quando non tra quelli più attivi come dimostra la ottima conclusione di accordi con Tunisia, Albania ed Egitto, rassicurando quella fetta di elettorato incline a confermare le politiche di alleanze, a cominciare dalla Nato.

Capisco che i cattocomunisti ed i grillini ortodossi vedano come il fumo negli occhi i successi della Meloni, interni, economici ed esteri, ma quelli dotati di un minimo di buon senso, dovrebbero riconoscere che viene in tal modo difeso anche il loro personale interesse.

A questo punto si torna alla domanda: perchè abbracciare Renzi e Calenda che porterebbero solo dissidi con la loro pretesa di "farsi notare" in una Coalizione ben strutturata e coesa da trent'anni di lavoro in comune in cui quei due sarebbero solo un granellino lanciato in un ingranaggio ben rodato ?

 

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