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15 marzo 2024

Il dilemma dell'Elettore del Centro Destra - 2

Se l'Elettorato di Centro Destra ha una forte Identità di Area e meno di partito, votando, di volta in volta, quello, tra Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia, che, in quel preciso momento, sembrerebbe incarnare meglio il sentimento del Popolo di Centro Destra, al momento di andare al seggio si impone però una scelta.

In passato c'erano state proposte tipo votare alla camera per un partito e al senato per un altro partito della stessa coalizione di Centro Destra, con la finalità di renderli obbligatoriamente complementari.

Per funzionare avrebbe bisogno di essere seguito da milioni di Elettori, cosa impossibile, come è impossibile praticare quella sorta di "voto disgiunto" in altre elezioni come le europee dove la scheda è unica.

Allora il ragionamento non può prescindere dalle cose fatte, da quelle annunciate e, soprattutto, a seconda che il Centro Destra sia al governo o all'opposizione, dall'opportunità di un tipo di voto anzichè un altro in quel particolare momento.

Da ottobre 2022 il Centro Destra è al Governo e, contrariamente alla propaganda dei suoi detrattori, si vede la mano diversa che distribuisce le carte.

Si può pensare che sia poco, timido o marginale, ma la mano diversa c'è.

Non si parla più del ddl Zan e dei bavagli alla libera opinione che vi erano inclusi.

Non è attuale la patrimoniale.

Il Mes è stato archiviato senza la nostra adesione.

Si prova ad allentare il cappio che i governi dei precedenti undici anni hanno messo al nostro collo.

Poi ci sono gli aspetti critici, come il non essere riusciti a bloccare l'arrivo dei clandestini, la prona adesione al sostegno verso Kiev (però, in contrapposizione con quanto dichiarato da Macron, Tajani ha affermato che non partirà nessun soldato italiano per l'Ucraina), la debole risposta al terrorismo Houthy.

Sono invece da evidenziare i provvedimenti più significativi in relazione all'assetto politico e istituzionale della Nazione, come la riforma in senso presidenzialista, sia pur per l'elezione del Primo Ministro e non del presidente della repubblica, l'autonomia differenziata, la riforma fiscale, tutti temi che fanno schiumare i cattocomunisti e, quindi, sono buoni e giusti per l'Italia e gli Italiani.

Come è naturale ad essere più movimentista è il partito che non ha il presidente del consiglio, dopo aver pensato per cinque anni di potersi candidare a tale carica ed averla mancata proprio per la fluidità interna alla Coalizione dell'Elettorato che non ha ancora perdonato a Salvini di essere entrato nel govero Draghi con i cattocomunisti e di aver poi votato per la rielezione di Mattarella.

Errori che non sono stati fatti da Fratelli d'Italia che ha così potuto incassare i dividendi di una coerente opposizione e contrapposizione ai cattocomunisti.

Il tentativo di recupero della Lega spazia quindi da maggiori distinguo sull'appoggio a Kiev, alle proposte di terzo mandato e, soprattutto, di abolizione dei ballottaggi per i sindaci, cosa che turba molto i sonni dei cattocomunisti che, in tal modo, rischierebbero di perdere molti dei sindaci delle grandi città che sono il fulcro della loro gestione del potere.

Più vaga la nuova identità di Forza Italia senza Berlusconi, ma comunque essenziale per la parte più conservatrice e moderata dell'Elettorato, quella maggiormente legata, culturalmente e concettualmente, al potere centrale ed ai vecchi principi della prima repubblica.

Più difficile la posizione di Fratelli d'Italia che è obbligata a contemperare le fughe in avanti del proprio elettorato su temi identitari, con una imprescindibile realpolitik che lega le mani.

Ad esempio sui clandestini.

Sappiamo tutti che la soluzione è il respingimento attivo in mare, con tutte le conseguenze del caso.

Sappiamo però tutti che al primo morto per un respingimento, si scatenerebbe una canea infernale con cannoneggiamenti contro la Meloni più intensi di quelli in Ucraina.

Quindi il voto da esprimere non deve tener conto solo del proprio personale giudizio su quello che è stato fatto e su quello che si propone di fare, ma anche di tutelare quello spazio di manovra autonoma che, gradualmente, il Governo Meloni sta conquistandosi con la politica dei piccoli passi.

In parole povere: in questo momento sarebbe forse più in sintonia un voto per la Lega che per Fratelli d'Italia, ma come verrebbe sfruttato dai cattocomunisti una perdita di consenso del partito del Primo Ministro ?

Abbiamo già visto che loro non ragionano in termini di voti di area politica, non tengono conto del fatto che il Centro Destra è un'Area omogenea per elettorato che non voterebbe mai per i cattocomunisti, al massimo si astiene o, in passato, si è illuso per il partito di Grillo che sembrava autenticamente antisistema.

Quindi i cattocomunisti, con i loro organi di stampa, tornerebbero a fare i tamburini sardi blaterando del vento che cambia, sfruttando propagandisticamente un semplice travaso di voti da Fratelli d'Italia alla Lega.

E infine c'è l'incognita Vannacci ...

(continua)


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