Ad ogni udienza a Budapest nel procedimento contro Ilaria Salis, quelli che "la giustizia deve fare il suo corso", "le sentenze si applicano e non si discutono", strillano come verginelle offese perchè la Giustizia Ungherese fa il suo corso e decide contro i loro desiderata da neofiti del garantismo (a senso unico: pro domo loro).
Sono poi gli stessi che ugualmente strepitano contro il Presidente del Consiglio che querela un vecchio comunista che l'aveva definita "nazista nell'animo", brandendo il vessillo di quella libertà di opinione che loro per primi calpestano chiedendo l'applicazione di leggi repressive delle opinioni come la Scelba e la Mancino, proponendo, con Zan, una ulteriore estensione della repressione delle opinioni e plaudendo alla richiesta in Germania di mettere fuori legge il partito di Destra, l'Afd accreditato di un buon successo elettorale.
Sempre, poi, per rispetto delle opinioni libere, chiedono a gran voce la liberazione della Salis che, da parte sua, è accusata di aver aggredito un gruppo di militanti di destra, a margine di una manifestazione in Ungheria che la Salis ed i suoi compagni intendevano boicottare nel nome, ovviamente, del rispetto della libertà di opinione altrui.
Ma la Salis dovrebbe essere posta agli arresti domiciliari nel rispetto del principio di innocenza, sentita questa mattina dalla Boldrini, dicono gli stessi che ad ogni flatulenza, chiedono le dimissioni di un ministro o di un sottosegretario, alla faccia del principio per cui uno è innocente fino a sentenza passata in giudicato.
So benissimo che chi legge le mie note non ha bisogno che gli ricordi quanto siano bronzee le facce dei cattocomunisti, ma un memo del perchè non abbiamo e non possiamo avere nulla in comune con loro è sempre opportuno proporlo, per non dimenticare che noi siamo e saremo sempre sulla barricata opposta alla loro.
Qualunque sia l'argomento in discussione.
Quanto alla signorina Salis non posso che riproporre il mio intervento del 31 gennaio scorso quando scoppiò la vicenda.
Mi auguro che il Governo non intervenga e lasci che la Giustizia faccia il suo corso.
Se la signorina Salis è colpevole, merita di scontare la sua pena nelle carceri ungheresi.
Se la signorina Salis è innocente, verrà assolta.
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