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14 marzo 2024

Terzo mandato e ballottaggi: ha ragione la Lega

Non par vero ai cattocomunisti, al traino dalla stampa che si presta a fare loro propaganda, di insabbiare il risultato elettorale in Abruzzo, gridando alla spaccatura della Maggioranza sul terzo mandato dei presidenti di regione.

Con un post del 23 febbraio avevo già espresso la mia opinione circa la scarsa lungimiranza e la poca democraticità di un limite ai mandati imposto per legge.

Se un sindaco, un presidente di regione, un parlamentare, un ministro è bravo deve poter continuare a svolgere il suo lavoro e tale opportunità non deve essere imposta dalla legge, ma essere nelle mani degli Elettori, giudici supremi e inappellabili che, con il loro voto, decretano se quel sindaco, quel ministro, quel presidente merita la riconferma.

Capisco che bravi presidenti come Zaia possano rappresentare un "tappo" per chi nutre ambizioni ed ha messo gli occhi su quella poltrona, così come capisco la necessità di riequilibrare le rappresentanze nelle Coalizioni in base al mutar dei rapporti di forza.

Ma noi Elettori di Centro Destra, che siamo tra di noi più omogenei (e più a destra ...) dei dirigenti dei partiti che votiamo, siamo interessati al buon governo che uno Zaia ha dimostrato di poterci garantire, mentre il Mister X che dovrebbe sostituirlo, che sia della Lega, di Fratelli d'Italia o di Forza Italia, dovrà dimostrare le sue qualità, ricominciando da zero.

E' quindi sbagliato che Fratelli d'Italia e Forza Italia continuino nella battaglia, miope e antidemocratica, di ostacolare la libertà di scelta degli Elettori, stando, tra l'altro, a braccetto con i cattocomunisti e i grillini, invece di aver fiducia nella nostra capacità di scelta.

Analogamente è incomprensibile l'ostilità del Governo all'emendamento, che la Lega ha ritirato, che avrebbe abolito il ballottaggio nell'elezione del sindaco quando uno dei candidati avesse preso più del 40% dei voti.

Io abolirei il ballottaggio tout court e, come per il presidente di regione, farei eleggere il sindaco che ha preso più voti, anche se uno solo in più (magari dopo un accurato riconteggio ...).

Questo perchè il secondo turno, anche quando non si verifica l'apparentamento di un candidato escluso dal ballottaggio, è foriero di un sotterraneo, opacissimo, pericoloso scambio.

Ne deriva un condizionamento nelle scelte politiche e amministrative che azzoppano una giunta sin dalla sua nascita e non consentono al sindaco eletto di sviluppare in pieno il suo programma dovendo sempre risponderne a partiti e singoli notabili che lo hanno appoggiato al secondo turno in cambio di qualcosa.

E in quel gioco i cattocomunisti, che possono contare sulle loro aderenze nelle curie locali, nelle associazioni di imprenditori desiderosi di commesse pubbliche, nei sindacati, nelle coop, sono imbattibili.

Come Elettore del Centro Destra, anche in questo caso auspicherei una riflessione da parte di Fratelli d'Italia e Forza Italia per ascoltare le ragioni della Lega e la voce della base della Coalizione.

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