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09 dicembre 2020

Fare debiti per sprecare risorse

Il programma dell'unione sovietica europea denominato next generation eu, dovrebbe portare in sette anni nelle casse italiane 209 miliardi di euro, circa la metà dei quali a "fondo perduto" e la parte restante come prestito da restituire in un lungo arco di tempo a tassi al momento apparentemente bassi.

Detto così sembrerebbe una di quelle "bazze" (bolognesismo per indicare un piatto ricco in cui tuffarsi) irrinunciabili e, infatti, i cattocomunisti, i grillini e la stampa asservita all'unione sovietica europea così lo presentano.

Tacendo non solo sulle condizioni (che più che finanziarie, sono politiche e porterebbero l'Italia sempre più sotto l'austero commissariamento dei paesi "frugali") ma sono anche materiali sugli importi.

La metà "a fondo perduto", infatti, corrisponde a quanto l'Italia è chiamata a versare, nel medesimo periodo di tempo, all'unione sovietica europea, avendo anche incrementato il ristoro (da subito) per i paesi "frugali" al fine di farli recedere dalle loro opposizioni.

La restante metà verrà erogata in base allo "stato avanzamento lavori" su riforme dettate dalla unione stessa.

E così il governo cattocomunista ha deciso di sperperare quei soldi destinandone un 40% per la politica cosiddetta "verde" (una solenne sòla divenuta mantra internazionale per gli interessi di pochi e l'ignoranza di troppi) e un altro 30% alla "digitalizzazione", lasciando solo le briciole per sanità e lavoro.

Non è un caso che Spagna e Portogallo abbiano già dichiarato che accetteranno solo i denari "a fondo perduto", mentre nessuno stato ha richiesto l'erogazione del mes sanitario.

Non abbiamo bisogno di politiche "verdi", nè di spingere su digitalizzazioni improbabili, ma abbiamo bisogno di ridurre le tasse, ripulire l'Italia dai clandestini, efficientare la sanità, l'istruzione (visto che vogliono tenerle pubbliche e sembra un'eresia, per ora troppo minoritaria per iniziare adesso una battaglia in tal senso, chiederne la privatizzazione) e rinnovare le relazioni industriali e le leggi sul lavoro per dare sbocco a nuove imprese, a nuovi imprenditori, a nuovi ricchi che possono solo fare il bene della Nazione.

Per ottenere tutto ciò, però, è necessaria una politica per l'Italia, fatta da Italiani veri e non un progetto scritto unicamente per compiacere i padroni dell'unione sovietica europea che sono interessati unicamente a tenerci perpetuamente nella condizioni di sudditi, con un cappio (quello dei debiti e delle regole) stretto intorno al collo e governati dai loro incapaci maggiordomi.

Non abbiamo bisogno dei soldi condizionati dell'unione sovietica europea, faremmo meglio da soli.


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