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No alla deriva

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02 dicembre 2020

La salute foglia di fico della dittatura

Bruno Vespa ha dichiarato che neppure durante il Fascismo il governo aveva imposto tanti e tali divieti alla libertà individuale.

Non possiamo circolare dalle 22 alle 5.

Non possiamo spostarci fuori dal comune (se rosso o arancione) o passare tra regioni di diverso colore.

Si prevede che non si possa andare a sciare.

Non si può esercitare il proprio culto se troppo numerosi o dopo le 22.

Non si può uscire a cena.

Non si può prendere un caffè al bar con gli amici.

Non si possono invitare a casa più di sei persone.

Non ci si può riunire per manifestare il dissenso ai provvedimenti governativi.

Non si possono vedere le partite di calcio allo stadio, nè altri eventi sportivi.

Stanno persino valutando se iniettarti obbligatoriamente il loro presunto vaccino, profumatamente pagato alle aziende farmaceutiche.

In compenso stanno legiferando a manetta per proibire di esprimere le proprie opinioni in materia di sessualità, celebrano il cinquantenario dell'approvazione della legge sul divorzio (il principio di ogni declino) come se fosse la tavola delle leggi.

Soprattutto stanno abolendo le poche leggi che ancora facevano da filtro all'invasione dei clandestini, orde di affamati provenienti dall'Africa, dall'Asia, dall'America del Sud, pronte a qualunque cosa  e prive di quei tabù che ci impediscono di rispedirle in mare come dovrebbe fare uno stato che si rispetti per difendere i diritti ed il benessere dei propri cittadini.

Il tutto all'ombra di un misterioso morbo proveniente dalla Cina (dove peraltro sembra non abbia attecchito) e mentre il governo cattocomunista consegna l'Italia ai lanzichenecchi di Berlino, accettando la riforma del mes, un autentico suicidio per le nostre finanze.

Siamo in dittatura, ma ancora non ce ne siamo accorti.

2 commenti:

Nessie ha detto...

Aggiungo alla tua lista:

Non si può più andare al cinema (le sale sono chiuse)
Non si può più andare a teatro (i teatri a Milano lavoravano anche sotto i bombardamenti).
Non faranno il concerto di S. Ambrogio alla Scala né altre opere musicali.
Non si può visitare musei, pinacoteche e gallerie d'arte (Sgarbi ha ragione di paragonarli ai Talebani).
Non si può andare in piscina a fare nuoto, né accedere a palestre (persino Mussolini all'educazione fisica ci teneva molto).

Siamo peggio che sotto Mussolini, Hitler e Stalin. Giacché pure in Urss agli atleti ci tenevano molto. E pure al balletto classico. Ora ti fanno vedere le negrette che danzano in tutù per Amazon.

stefano stefanelli ha detto...

Senza dubbio i provvedimenti sono esagerati. Per quanto riguarda il divorzio ritengo che non debba essere celebrata l'approvazione di nessuna legge in generale.Io ho divorziato (ho fatto presto a pentirmi del matrimonio ma ho resistito qualche anno)