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No alla deriva

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17 dicembre 2020

Salvini e la Meloni

La stampa serva è costretta a dar conto dei partiti di Centro Destra che rappresentano la maggioranza degli Italiani anche se sono all'opposizione perchè Mattarella non ha ritenuto di convocarci al voto.

Dovendo comunque proteggere gli interessi dei cattocomunisti cui sono asserviti, invece di parlare delle proposte della Lega, di Fratelli d'Italia e di Forza Italia, cercano di far apparire il Centro Destra più diviso del governo giallorosso.

Così mettono sempre l'accento sulla volontà di accedere al mes sanitario da parte di Forza Italia e rimestano e manipolano le dichiarazioni di Salvini e della Meloni per dimostrare che sono in disaccordo.

Il disaccordo sarebbe sulla opportunità o meno di sostenere le elezioni anticipate o di farle precedere da un governo differente da quello attuale.

La Meloni sostiene la via più netta: elezioni subito e nessuna ipotesi di partecipare a governi.

Sarebbe la via migliore se non fosse già bocciata, visto che è Mattarella a convocare i comizi e finchè i sondaggi, persino quelli amici dei cattocomunisti pubblicati sul Fatto, daranno i due terzi di seggi al Centro Destra, non saremo mai chiamati alle urne.

Mattarella e i suoi sperano infatti che possa accadere qualcosa che, con il tempo, faccia cambiare idea agli elettori.

Salvini, prendendo atto di tale realtà, ragiona e pensa che, se dobbiamo proseguire per qualche mese o per qualche anno con questa legislatura, tanto vale limitare i danni, sostituire Conte e partecipare.

Essendo dentro, infatti, si potrebbe impedire la completa distruzione della sicurezza interna e dei confini, ovviamente non potrebbero passare leggi per lo ius soli o contro l'omofobia mediante estensione della Mancino, si difenderebbero alcuni baluardi come quota cento e si potrebbe ricominciare a tessere la tela della flat tax.

Certamente bisognerebbe cedere qualcosa, come è stato durante il governo giallo verde, ma è un prezzo che pagherei volentieri se si riuscisse a fermare la deriva cattocomunista.

L'obiettivo è arrivare a vincere le prossime elezioni prendendo a mano un'Italia ancora viva e non morta come ci consegnerebbe un governo cattocomunista fino al 2023.

Mi sembra che la linea di Salvini, che parla alla testa, sia sensata, più di quella della Meloni che parla solo al basso ventre degli elettori.

Ma il punto di arrivo è lo stesso: elezioni e nuovo governo di Centro Destra.

E se all'unione sovietica europea, come di De Benedetti, non andrà giù, tanto meglio, sarà più facile uscirne.


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