La misura dell'incapacità di un governo e della sua mancanza di prospettiva si vede su cosa colpisce con le tasse (case, risparmi, ma anche tabacchi, benzina) e sulla scelta di puntare sul gioco per incrementare gli incassi.
Il governo cattocomunista ha scelto per ora di giocarsi la reputazione sulla riffa dei rimborsi al 10%, pomposamente chiamati "cashback" e la cui fase iniziale, richiedendo una applicazione informatica da scaricare sul proprio cellulare, ha già denunciato le solite incapacità organizzative di uno stato colabrodo.
In sostanza, fino al 31 dicembre chi effettuerà almeno dieci acquisti (non online) con la carta di debito o credito, otterrà (a febbraio) un rimborso del 10% fino ad un massimo di 150 euro.
Verranno inoltre sorteggiati fortunati vincitori per una una tantum di 1500 euro.
Dal 1* gennaio e per tutto il 2021, diviso in due semestri, sarà necessario effettuare almeno 50 operazioni per conseguire ulteriori somme sempre nella misura del 10% su un limite di 150 euro per transazione. I centomila italiani che effettueranno più transazioni avranno un premio di 1500 euro.
Vi sono due considerazioni da fare.
La prima è che se la finalità è quella di incentivare l'uso della carta contro la presunta evasione, la realtà è un incentivo, come per tutti i giochi, alla spesa che diventa sperpero dei propri risparmi.
Vediamo tutti quanto sembri di non spendere nel momento in cui si consegna la propria carta e ci si limita a digitare un codice, mentre è un monito decisamente più significativo vedere banconote fruscianti passare dal nostro portafoglio alla cassa di un commerciante.
Il contante valorizza il risparmio, la monetica stimola lo sperpero.
Così il miraggio del "premio", ci induce a comprare più di quello che ci sarebbe necessario (come durante i "saldi"), minando alle basi il risparmio privato ed impoverendo complessivamente gli Italiani.
Il rimborso diventa quindi solo una impressione, non una realtà e chi lo persegue si ritrova più povero di prima.
Ma l'aspetto più rilevante è quello della riservatezza dei nostri dati che vengono spiattellati in una applicazione che, come tutte le applicazioni, può con un semplice pulsante fornirli a chiunque possa essere interessato a conoscere le nostre abitudini, anche solo per scopi leciti come inviarci onesta pubblicità (ma anche a chi manda e mail o sms trappola - il cosiddetto "phishing" - con poca onestà e con l'intenzione di carpire i nostri dati sensibili).
Infine gravissimo è il pensiero che lo stato, il governo, entrerebbe in possesso dei dati delle carte degli Italiani che aderissero al progetto e quei dati sarebbero custoditi anche oltre il 31 dicembre 2021 quando dovrebbe terminare la riffa cattocomunista.
Con un sistema di spionaggio che probabilmente nella Germania Est avrebbero tanto desiderato poter mettere in piedi, addirittura con il consenso degli spiati.
Il "guadagno" del rimborso della riffa non vale i rischi che si corrono.
Molto meglio incentivare ed incrementare l'uso del contante che significa libertà di spendere, senza tracciature, senza pubblicità successive, senza entrare in banche dati eterne.
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