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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

07 novembre 2022

La solitudine di chi governa

Il Governo Meloni è in carica da dieci giorni e, pur avendo assunto dei provvedimenti significativi, soprattutto per l'impronta che danno all'azione di governo, viene criticata non solo dai cattocomunisti che parlano solo perchè hanno saliva in bocca e la zucca vuota, ma persino da quelli che dovrebbero sostenerlo.

A parte il fatto che molti di quelli che criticano perchè la Meloni sarebbe troppo lenta, troppo morbida, troppo cauta, sono gli stessi che su Twitter prima del 25 settembre annunciavano il loro voto a Paragone piuttosto che a Rizzo o alla coppia Adinolfi-Di Stefano il cui risultato è stato quello di aver sottratto al Centro Destra i voti necessari a vincere i due terzi dei seggi e cambiare la costituzione, senza avere neppure un eletto, quegli stessi che oggi pretendono che sia fatto tutto e subito.

Prendiamo il provvedimento contro i rave che, come tanti altri provvedimenti (penso alle leggi contro la violenza che ci sono e non si vede perchè se ne debbano fare altre per le donne o gli omosessuali, penso al reato di stalking già ricompreso in più previsioni sui reati contro la persona) ribadisce qualcosa che già esiste, ma che, evidentemente, non veniva applicato.

La sua emanazione è servita a focalizzare il problema e togliere alibi ai magistrati ideologizzati che danno interpretazioni quanto mai fantasiose e, sempre, a favore di chi delinque.

Idem sarà se verrà emesso un provvedimento contro chi deturpa opere d'arte (anche solo come tentativo) o per chi effettua blocchi stradali, tutti reati già esistenti che però non vengono perseguiti perchè i magistrati ideologizzati li interpretano come manifestazione di pensiero su temi di alto valore morale e civile.

Analogamente le leggi per impedire alle ong di scaricare in Italia i loro clandestini ci sono, ma non vengono applicate, quindi è necessario essere più puntigliosi, più precisi, anche con il rischio di duplicare una norma.

Poi ogni legge può essere scritta meglio, come ogni romanzo, ogni poesia, ogni calcio di rigore, ogni gara di atletica, perchè qualunque atto della vita umana può essere fatto meglio. 

Ma è innegabile che il segnale dei primi dieci giorni del Governo Meloni è inequivocabilmente orientato ad un forte cambiamento della politica italiana.

Nel contempo, a meno che non si voglia scatenare una guerra civile, è necessario procedere con cautela, paso dopo passo, con la tecnica del carciofo.

Intanto si fanno ritardare gli sbarchi, si selezionano i clandestini "fragili" e si piantano paletti.

Nel frattempo si studia il modo migliore per effettuare il blocco navale dei porti di partenza, in modo da respingere sul nascere l'arrivo delle orde di clandestini e, se possibile, impedire che salgano sulle navi traghetto delle ong.

Ma per fare ciò bisogna dare stabilità ai rapporti con gli stati rivieraschi africani, mettendo in conto che li si debba rifornire di mezzi e finanziamenti, sicuramente più utili per bloccare i clandestini che per solleticare le ambizioni dell'aspirante Napoleone, il comico di Kiev.

Arriverà il momento per impedire anche ad un solo clandestino di sbarcare da una nave ong in un nostro porto, ma dovremo aspettare, perchè eravamo caduti talmente in basso che risalire è molto più difficile.

Abbiamo tutti molte aspettative dal Governo Meloni, ma non verranno soddisfatte se, invece di sostenerlo, facendo sentire le nostre campane contro gli squittii dei cattocomunisti e della loro stampa, lo criticheremo pretendendo sempre di più perchè non sarebbe abbastanza quello che fa.

Ricordiamoci sempre che il meglio è nemico del bene ed è la scusa dietro alla quale si nascondono quelli non sanno e che non fanno, ma sono solo capaci di criticare.

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