Capisco benissimo le difficoltà della Meloni nel dover fare una inversione a U nella rotta della nave Italia.
Diversamente dai pasdaran che vedono solo e unicamente il proprio orticello e lo ritengono prioritario rispetto a qualsiasi altra problematica, così che, a dar loro retta, la Meloni dovrebbe, contemporaneamente, fare cento, mille cose, credo che "presto e bene non vadano assieme".
E capisco che l'eredità di Draghi sia totalmente passiva, perchè i "migliori" hanno sperperato inutilmente quanto entrava in cassa negli anni di vacche grasse (o quasi) e adesso la cassa non solo è vuota, ma siamo indebitati con una corda al collo che Draghi ci ha stretto per conto dell'Unione del Male.
Come non condivido il catastrofismo di chi è sempre insoddisfatto perchè la Meloni non è abbastanza liberale o sovranista, misurando la "purezza" delle scelte (dimenticando che ci sarà sempre qualcuno più puro di loro che li definirà "moderati" o anche "traditori"), ma cerchi sempre di contemperare le varie esigenze, spinte, proposte, tendenze, interessi.
Che è esattamente quello che deve fare un governo politico e un governo politico funziona meglio di un governo tecnico (sempre, funziona meglio, sempre) proprio perchè non guarda al singolo aspetto in modo avulso dal contesto, ma considera il quadro generale e tutela gli interessi di tutti.
Quindi capisco che anche la Meloni non possa ordinare da subito di affondare le navi ong (anche se la canea che ne seguirebbe finirebbe appena i russi lanceranno le loro bombette nucleari tattiche sull'Ucraina, spostando quindi le litanie cattocomuniste su altri temi) e neppure possa attuare subito quel blocco navale sulle coste di partenza per stroncare alla base il traffico di essere umani, perchè ogni azione militare (e l'operazione speciale russa in Ucraina lo dimostra) deve essere preparata, studiata e possibilmente coordinata con gli alleati.
La Meloni, in appena dieci giorni, ha già fatto tanto, soprattutto impostando una ben diversa visione della società e del mondo.
I provvedimenti contro il rave party, la conferma dell'ergastolo ostativo, la progressiva limitazione alle ong sugli sbarchi di clandestini, l'avvio della pacificazione sul tema dei vaccini e del lasciapassare, sono tutti messaggi, forti, di un cambiamento di rotta in cui dobbiamo avere fiducia, senza far mancare il sostegno all'azione di governo anche quando la riteniamo troppo cauta e prudente.
Possiamo e dobbiamo, invece, far sentire la nostra voce, noi che non abbiamo responsabilità specifiche di fare, su come vorremmo che fosse interpretata e attuata la svolta, il punto di arrivo, il traguardo cui aspiriamo.
E credo di poter ben interpretare la volontà e l'aspirazione non solo degli Elettori del Centro Destra, ma anche della gran parte degli Italiani, se dico che il punto di arrivo in tema di clandestini non può che essere l'azzeramento di ogni arrivo che non sia nell'ambito delle quote annuali previste per legge e previo accertamento delle qualità personali e professionali di chi arriva.
Un azzeramento che non ammette eccezioni, perchè è proprio sulle eccezioni che prosperano i sofismi degli Azzeccagarbugli, soprattutto in Italia dove abbiamo una pletora di "giuristi" che non aspettano altro che finire, per interesse personale, sotto la luce, anche provvisoria, di un riflettore e, per ottenere ciò, sono disposti a distruggere la nostra Civiltà nel nome di una malintesa "umanità".
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