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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

18 novembre 2022

Non abbiamo bisogno di prestiti dai cravattari di Bruxelles e Francoforte

La ricchezza privata degli Italiani è superiore al debito pubblico.

Durante i confinamenti derivanti dalla politica repressiva di Conte e Draghi, sono aumentati i depositi degli Italiani.

Tedeschi, francesi e in genere i burocrati europei non perdono occasione per cercare di mettere le mani sulla ricchezza privata degli Italiani, dalle case ai risparmi, con la scusa dell'austerità, dei conti in regola, pontificando su tasse sui patrimoni mobiliari e immobiliari, appoggiati dagli obbedienti ascari cattocomunisti.

I prestiti condizionati che Draghi ha sottoscritto vanno tutti in direzione di appropriarsi, con la scusa di eventuali ritardi o mancanza, delle ricchezze degli Italiani, attraverso lo strumento fiscale.

Uno strumento che fu utilizzato dai monarchi assoluti a fine Medio Evo per affermare la loro autorità centralista, uno strumento che, trasformato in un divieto assoluto verso la proprietà privata, è stato utilizzato nei paesi comunisti per poter meglio controllare la popolazione.

Chi è povero non ha alternative che rivolgersi, con gratitudine, alle briciole che cadono dal desco del principe, del papa o del segretario del partito comunista e dei suoi burocrati.

Nei giorni scorsi l'Italia ha emesso dei BTP indicizzati e con premio finale.

Certamente non coprono l'inflazione reale, ma rappresentano lo strumento, complessivamente più sicuro e meglio remunerativo per fronteggiarla.

Qualcuno obietterà che le azioni danno un rendimento maggiore ed avrebbe ragione.

Ma è un rendimento aleatorio: oggi c'è, domani potrebbe esserci un calo significativo e di lunga durata temporale del valore.

Se qualcuno ha un portafoglio azionario con un orientamento di "cassetta", comprende al volo tale affermazione perchè vedrebbe quanto il valore complessivo delle sue azioni aumenta in breve tempo incrementando virtualmente il suo risparmio, ma anche quanto, altrettanto repentinamente, cala, creando perdite virtuali significative, in caso di eventi visti come un pericolo dal Mercato, come è accaduto due giorni fa con il missile ucraino caduto in Polonia e inizialmente attribuito alla Russia.

Il Btp come formulato nell'ultima emissione, invece, fornisce un incremento sicuro, costante e con una forma di indicizzazione (oltre al premio finale).

Per questo ha ottenuto un successo l'emissione, con un collocamento arrivato a quasi 12 miliardi di denaro fresco affluito nelle casse dello stato, in gran parte  (due terzi) frutto del risparmio privato degli Italiani e che agli Italiani sarà restituito senza disperdere ricchezza nazionale.

E' l'alternativa ai prestiti pelosi "concessi" dall'Unione del Male che, tramite gli accordi stretti da Draghi, rappresentano un cappio stretto al collo di tutti gli Italiani.

Possiamo fare senza quei prestiti condizionati e da restituire con gli interessi, decidendo di incassare unicamente la parte a fondo perduto (che poi si tratta di una cifra sostanzialmente uguale a quella che l'Italia versa all'unione, quindi si tratta di soldi nostri che non dovremmo restituire nè pagarvi sopra interessi) e contemporaneamente emettendo ulteriori titoli del debito pubblico, indirizzato agli Italiani, per incrementarne il nostro risparmio e la nostra ricchezza, magari collegandoli ad opere particolari come, ad esempio, il Ponte sullo Stretto di Messina, contenendo il debito pubblico all'interno dei confini della nazione.

Possiamo fare a meno dei prestiti dei cravattari di Bruxelles e Francoforte e dobbiamo provarci per riprenderci il controllo sul nostro futuro e sui nostri risparmi.

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