Un gruppo di medici pubblici ha dichiarato "fragili" giovani e nerboruti clandestini per consentire loro di sbarcare in Italia nonostante il divieto governativo.
La scusa deriva da un presunto, possibile turbamento psicologico per la permanenza in nave.
E' la stessa scusa di alcuni "lavoratori" dipendenti che trovano anche dei medici compiacenti che, non sapendo nè leggere, nè scrivere, per evitare tensioni con il loro assistito ne certificano l'inabilità al lavoro, come ogni tanto emerge dalle sempre più rare, vere inchieste giornalistiche.
Scaricando quindi tutto il lavoro su chi, invece, in ufficio si reca, magari anche con il mal di testa.
In passate circostanze, magistrati ideologizzati hanno sostenuto le tesi dei clandestini e dei loro traghettatori, come quando fu assolta la tedesca che stava per speronare una vedetta della Guardia Costiera o, peggio, come insegna il processo incardinato contro Salvini che, da Ministro degli Interni, aveva difeso i confini della Patria.
E' ora di finirla con singoli che decidono in base alle proprie idee, remando contro l'Italia e gli Italiani, violando il preciso mandato che il Popolo ha dato ad un governo e che questi trasmette con ordinanze e decreti.
I clandestini non li vogliamo veder sbarcare.
Questo è il mandato che noi Elettori abbiamo affidato alla Meloni, a Salvini ed a Berlusconi e ci aspettiamo che venga attuato.
Non ci interessa come, per me sarebbe tutto lecito pur di conseguire tale scopo, ma chiediamo che sia fermata l'invasione dei clandestini e non possono essere nè i magistrati, nè i medici pubblici a ribaltare la volontà popolare.
Se credono nelle loro idee, si dimettano dai loro incarichi e si candidino in politica: vediamo quanti voti prenderebbero sostenendo gli sbarchi e le scuse che trasformano giovani aitanti in "fragili".
Probabilmente prenderebbero tanti voti quanti ne prendono i cattocomunisti con la loro politica immigrazionista, antitaliana, al servizio dei principi stranieri, come gli staterelli in cui era divisa l'Italia nel rinascimento.
Alla Meloni chiediamo ci continuare a provarci, anche a costo di rompere le relazioni diplomatiche con la Francia, gli altri stati che ci vorrebbero trasformare nella discarica dell'Europa e dai quali non possiamo accettare alcun rilievo.
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