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No alla deriva

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30 novembre 2022

Cercasi ruspa per asfaltare la rai

Negli ultimi tempi (anni) l'informazione si è trasformata in un martellamento propagandistico cattocomunista.

Non è più il fatto, la notizia ad essere proposti asetticamente allo spettatore/lettore/ascoltatore, ma le opinione di questo o quello, tutte a senso unico, spesso talmente simili da sembrare frutto di una velina centrale (e il dubbio che sia proprio così diventa sempre meno dubbio).

Passi per le testate (cartacee, radiofoniche e televisive) private.

A mio parere uno, con i propri soldi, può fare e dire qualsiasi cosa, escludendolo con un uso appropriato del telecomando, lo danneggio perchè viene rilevato un ascolto inferiore e, quindi, la pubblicità gli viene pagate meno.

Quindi se uno vuole fare propaganda cattocomunista, merita di ricevere meno soldi in pubblicità perchè tutti gli ascoltatori di Centro Destra cambiano canale e/o non comprano il prodotto che sostiene quella trasmissione di propaganda cattocomunista.

Ma la Rai è pubblica, tutti siamo costretti a pagare il canone per "merito" di Renzi che lo ha incardinato nella bolletta della luce, quindi avremmo diritto ad una vera informazione, cioè ad ascoltare le notizie, i fatti accaduti, in modo asettico senza gli insulsi commenti degli "opinionisti" che, poi, sono i degni colleghi del conduttore, che scrivono o straparlano in altri giornali o trasmissioni.

A maggior ragione se si accende la radio mentre si prepara il pranzo e viene trasmesso un programma che potrebbe essere utile, ma stravolto dalla scelta di ospitare a senso unico, senza contraddittorio, chi propugna una sola tesi e, guarda caso, quella tesi è cattocomunista.

Negli ultimi giorni su radio uno, il programma che vorrebbe essere di "approfondimento economico" chiamato, se non sbaglio, "Sportello Italia", ha ospitato due monologhi contro la manovra del Governo su due punti: il voucher e l'aumento a ben sessanta euro dell'esenzione dall'obbligo per il negoziante di consentire l'uso del pos.

I conduttori, sulla questione del pos, hanno letto quasi esclusivamente senza chiosarli, i messaggi degli ascoltatori che proclamavano di "lasciare sul banco la spesa se non mi accettano il pos", mentre commentavano, spesso criticamenteo, quelli di segno opposto.

L'obbligo per il commerciante di avere il pos, alla pari del tetto al contante, sono espressione di quella politica di obblighi, divieti, sanzioni che rendono le società infettate dal cancro cattocomunista miserevoli, tristi e massificate, dove ci sono burocrati dalla intelligenza limitata che spremono un gregge felice di belare in coro.

La Rai, pubblica, anche con i soldi nostri di elettori del Centro Destra, deve fornire fatti e notizie.

I commenti non ci interessano, le opinioni dei conduttori e dei loro "esperti", ancora meno.

Molto meglio privatizzare totalmente la Rai.

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