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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

25 novembre 2022

La deriva totalitaria dei cattocomunisti

La sconfitta elettorale del 25 settembre continua a provocare esaltanti (per me) travasi di bile ai cattocomunisti.

Sono soprattutto quelli che hanno sostenuto la campagna elettorale a risentire maggiormente del fallimento della loro propaganda e, quindi, essenzialmente i pubblicitari che scrivono sulla stampa e commentano in radio e televisione, fornendoci la loro inutile e non richiesta opinione, invece di fare i giornalisti fornendoci le notizie.

E le testate più esposte sono quelle che adesso strillano contro la Meloni, dopo essersi inginocchiati davanti a Draghi e persino a Conte, sostenendo anche chi pretende di avere una licenza di insulto senza incorrere in sanzioni dopo una querela.

E così la rabbia, che è sempre cattiva consigliera, istiga costoro a proporre corbellerie galattiche, come quella di sottrarre il diritto di voto agli "evasori".

Oggi, ne La Verità, l'editoriale di Maurizio Belpietro, asfalta la proposta, sfruculiando anche i proponenti per qualche vicende dei loro editori, ma a me preme evidenziare la deriva totalitaria dei cattocomunisti che, dopo averci imposto il confinamento ed aver espulso dal lavoro medici e cittadini, sottraendo loro lo stipendio, con la scusa del virus e della mancata adesione alla campagna di "vaccinazione", adesso vorrebbero riprovarci escludendo una "categoria" che loro definiscono "evasori" dal diritto di voto.

Una deriva pericolosissima che, oltre a confermare che i cattocomunisti ci propongono una esistenza fatta solo di divieti, menzogne e miseria, ove perseguita, porrebbe le basi per una estensione ad altre categoria che, di volta in volta, divenissero invise ad un qualsivoglia regime che si dovesse sostituire a quello cattocomunista.

Pensiamo solo al fatto che, legittimata l'esclusione degli "evasori" dal diritto di voto, con un cambio di governo si dicesse che vengono esclusi dal voto tutti quelli il cui contributo in tasse sia inferiore ad un determinato livello.

O chi non ha un titolo di studio almeno equivalente alla maturità di scuola media superiore.

Oppure ai dipendenti pubblici perchè, stipendiati dallo stato, sarebbero in conflitto di interesse in quanto i loro eletti potrebbero decidere sui loro emolumenti.

E si potrebbe continuare all'infinito, sottraendo il diritto di voto a gruppi sempre maggiori di cittadini, a seconda dell'interesse del governo e della maggioranza del momento.

Negare il diritto di voto ai cosiddetti "evasori" è una proposta talmente illiberale che sembra uscita da un concilio della Inquisizione medievale.

A tanto si sono ridotti i pubblicitari cattocomunisti, nella speranza di poter tornare al regime.

A maggior ragione il Governo Meloni deve intervenire al più presto sull'informazione pubblica (per quella privata tocca a noi spegnere radio e televisioni e non comprare i quotidiani che propagandano simili corbellerie, favorendone la chiusura per mancanza di pubblicità) per tornare a fornire, con i nostri soldi, una informazione fondata essenzialmente sulla comunicazione della notizia e non sui debordanti sproloqui contenenti solo le opinioni personali dei pubblicitari di regime.

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