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05 gennaio 2023

Difendere i nostri risparmi contro i voraci cattocomunisti

Dietro il fuoco di copertura delle balle profuse da chi si qualifica "giornalista", tutte a senso unico contro il Governo Meloni, le aggressioni continue dell'Unione del Male e della Bce alla nostra Sovranità, il nobile tentativo di rimettere in linea di galleggiamento, dopo undici, disastrosi anni cattocomunisti, l'Italia bloccando l'invasione dei clandestini, aprendo ad una politica energetica nazionale, attuando una autonomia regionale che responsabilizzi anche coloro che, fino ad ora, hanno solo drenato risorse dalle regioni produttive, istituendo un sistema presidenziale che dia continuità e stabilità al nostro sistema politico, si celano i piccoli ometti che cercano di mungere il magro bilancio dello stato.

Leggo infatti in questi giorni dichiarazioni dei presidenti delle regioni a guida cattocomunista, Giani, Zingaretti, Bonaccini, Emiliano, De Luca tutte indirizzate a pretendere più soldi, con una scusa o un'altra.

Da un lato, qui soprattutto Emiliano e De Luca presidenti di Puglia e Campania, pretendono che l'eventuale riforma autonomistica dello stato porti ad una "compensazione" (ho persino sentito la parola "ristoro" !) per le loro regioni.

Cioè pretendono che le regioni produttive e virtuose continuino a dirottare risorse locali per consentire loro di mantenere lo stesso impianto burocratico e, evidentemente, inefficiente.

Puglia e Campania, come tutto il Sud, hanno ricchezze tali da poter tranquillamente amministrarsi senza ricorrere alla solidarietà nazionale.

Devono solo avere amministratori in grado di agire per il bene della comunità, con una politica adeguata alle risorse economiche, senza sprechi, senza spese ideologiche e senza spese superiori a quanto si incassa.

Patetico Zingaretti dal Lazio che, come suo ultimo atto, ha aumentato l'irpef regionale, salvo poi berciare sul presunto aumento della benzina perchè la Meloni non ha (giustamente) rinnovato la sospensione delle accise, visto che il petrolio è calato di prezzo.

Giani della Toscana, dopo aver speso quello che non aveva pretende che "qualcuno" gli restituisca i soldi spesi per la sanità locale: e gli altri come hanno fatto ?

Ma il più insistente nel tentativo di mungitura, è Bonaccini, della rossa Emilia Romagna, impegnato com'è nel ricercare di essere eletto segretario del pci/pds/ds/pd.

Si accoda a Giani chiedendo nuovi soldi per la sanità e poi ne chiede altri ancora perchè non c'è neve in Appennino e lui promette i soliti ristori, ovviamente li vorrebbe prelevare dalle nostre tasche.

Ricordo che nel 2020 e 2021 la montagna, anche in Appennino, era piena di neve, ma gli impianti erano chiusi per le folli politiche chiusuriste tanto care a Bonaccini e compagni.

Tanta neve, impianti chiusi, ristori a spese nostre.

Oggi niente neve, impianti chiusi e ristori ancora una volta a spese nostre ?

Naturalmente nessuno dice dove quei soldi si possono andare a prendere, perchè il reddito da divano non si può toccare, i vari bonus, rottamazioni, deduzioni, ugualmente trovano le categorie interessate pronte a fare le barricate, il debito non riusciamo ad aumentarlo sennò la Von der Leyen e la Lagarde vengono prese da una crisi epilettica ed ecco la geniale soluzione dei Bonaccini di ogni ordine e grado: patrimoniali, più tasse.

E' la prova provata che più tasse si pagano, più vorrebbero farcene pagare perchè più soldi incassa, più lo stato sperpera.

E se cominciassimo a tagliare le tasse in modo che la spesa pubblica diminuisca e con essa il debito pubblico, lasciando che ognuno di noi, con i soldi in più che non gli vengono sottratti dal fisco, possa spendere per ciò che è più utile per lui e non per i vari Bonaccini di questo mondo ?

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