A Palermo, dove i magistrati dovrebbero dedicarsi alla criminalità organizzata, è in corso da mesi il primo grado del processo a Matteo Salvini, reo di aver difeso i confini della Patria contro l'invasione dei clandestini propiziata dalle ong.
E' uno sperpero di denaro e di tempo che andrebbe addebitato a coloro che hanno promosso e continuato una simile azione.
Ma non è solo il ridicolo di cui si copre chi processa chi ha difeso i confini della Patria, è anche l'indice di una distorsione della funzione giudiziaria che, travalicando il suo ambito e ruolo, giudica scelte esclusivamente politiche, pensando di poter ribaltare la volontà popolare in base alle proprie ideologie minoritarie.
Sì, perchè la maggioranza degli Italiani era ed è favorevole ad ogni tipo di azione per RESPINGERE i clandestini e le navi che li trasportano.
Non siamo noi responsabili del loro disagio, ma i loro governi e, in seconda battuta, quegli inutili organismi internazionali come l'onu che servono solo a succhiare risorse dagli stati e dalle nazioni per mantenere una pletora di burocrati.
Se c'è un problema di sopravvivenza in talune zone del mondo, se c'è un problema di rispetto dei diritti umani, se c'è un problema di carestia, se c'è un problema di conflitti, non è l'Italia che li può risolvere e non siamo noi Italiani che dobbiamo accollarci i costi per il mantenimento di chi scappa.
E' l'onu che deve intervenire in loco, facendosi carico di ripristinare il rispetto della persona umana sia sotto il profilo dei diritti politici, che di quelli umani, ma anche sotto il profilo alimentare e per la pacificazione dei territori dove vivono le popolazioni.
Se l'onu non riesce a fare ciò, che è il minimo sindacale che gli si richiede, non ha più alcuna ragione di esistere ed è un ulteriore sperpero di nostro denaro, alla pari dei processi contro Salvini.
Nel nostro piccolo possiamo cominciare con il proibire ai magistrati di interferire con le scelte politiche e, contemporaneamente, mettendo in atto un respingimento di tutti i clandestini.
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