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No alla deriva

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09 gennaio 2023

La guerra civile mondiale

Non so come si concluderà la vicenda della rivolta in Brasile contro i presunti brogli elettorali che hanno riportato il plurinquisito socialcomunista Lula (liberato dal carcere dai magistrati amici che hanno trovato un cavillo procedurale di irregolarità e non certo perchè innocente) alla presidenza della repubblica brasiliana.

A prescindere da quel che accadrà, a due anni da una analoga ribellione negli Stati Uniti e con altrettante contestazioni, dalla Bolivia al Venezuela, che in Europa sono sfociate con il golpe di Maidan in Ucraina e quindi con la secessione della Crimea e del Donbass (ma non vorrei che si dimenticasse cosa accadde in Italia nel novembre 2011 quando il governo eletto dal Popolo di Silvio Berlusconi fu costretto a lasciare il posto al prediletto amico di Francia e Germania) e l'attuale conflitto, dobbiamo rilevare come il solco tra le ideologie sia sempre più profondo.

Una volta c'erano scontri tra stati nazionali, questioni territoriali, rivendicazioni di supremazia, ambizioni per ingrandirsi, richiamando antiche storie e documenti che venivano fatti risalire fino ad Adamo ed Eva.

Oggi non è più così.

In ogni nazione la popolazione è divisa al proprio interno, fino ad arrivare a remare contro la propria Patria quando al governo ci sono i nemici, con la stessa cittadinanza indicata nella carta di identità, ma con altre idee.

In effetti mi è molto difficile individuare quale possa essere il punto di caduta, di compromesso, tra chi vuole accogliere i clandestini (ma solo nei porti di comuni amministrati dal Centro Destra) e chi vorrebbe affondare barche, barconi e barchine e magari mettere ai ceppi quelli delle ong.

Quale può essere il punto di caduta, il compromesso, tra quelli che vogliono espropriare case, risparmi, taglieggiare redditi e pensioni, anzi, meglio, abolire le pensioni così da mantenere tutti legati al lavoro e alla produzione evitando che possano pensare e chi invece vuole allontanare lo stato dalle vite dei singoli, ridando fiato e spazio all'Individualità, rispettando il frutto del lavoro, difendendo la Proprietà Privata e pensando che ognuno debba avere quello che merita e che si è guadagnato.

Quale può essere il punto di caduta, di compromesso, tra coloro che vogliono abolire ogni limite al buon gusto prima ancora che al buon costume e chi, invece, ritiene che l'Uomo Civile, sia anche almeno un gradino al di sopra delle bestie con le loro pulsioni più sordide.

Io non lo so, mi sembra però che siamo avviati verso una gigantesca guerra civile mondiale, a meno che non emerga un Popolo, con un Leader che metta d'accordo tutti, imponendosi con una nuova versione di Pax Romana e temo che il principale candidato a tale ruolo sia la Cina.

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