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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

11 gennaio 2023

Il problema sono le troppe spese, non le accise

Intendiamoci: le accise, essendo tasse, sono il Male, come qualunque tipologia di imposta, tassa, contributo, obolo come lo si voglia chiamare.

Le tasse devono essere strettamente funzionali solo per la realizzazione di beni e servizi utili a noi stessi come Individui e come Nazione: difesa dei confini della Patria, mantenimento dell'Ordine Pubblico e garanzia della Sicurezza personale e delle Proprietà, amministrazione di una vera Giustizia che dirimi le controversie tra i privati e sanzioni chi viola le (poche) regole generali, mantenimento di una burocrazia snella che, assieme alla diplomazia, garantisca il rapporto dello stato con i cittadini e con gli altri stati sovrani.

Quindi le accise sono un Male che andrebbe estirpato.

Purtroppo decenni di mal governo hanno aumentato il debito pubblico (circa 800 miliardi solo dal 2011, quando fu estromesso Berlusconi per mettere al suo posto Monti, al 2022, quando se ne è andato Draghi) perchè sono aumentate le spese dello stato, spesso clientelari, attraverso bonus, detrazioni, redditi regalati a chi non lavora e pagati da chi lavora, rottamazioni, incentivazioni.

Le balle dei cattocomunisti vengono alimentate quotidianamente da una stampa serva e faziosa e, per tale ragione, non credibile nè affidabili, ma che comunque diffonde pessimismo e sabota ogni tentativo di attivare un circolo virtuoso stimolando orgoglio e ottimismo.

La sinistra ha avuto undici anni per eliminare le accise sulla benzina, invece si è limitata ad attivare solo una misera sospensione parziale per qualche mese del 2022, scaduta la quale le accise sono tornate ad incidere sul costo della benzina.

E non è vero che il costo superi i due euro, quello capita solo in alcune circostanza, soprattutto nelle autostrade e per il servito.

Ieri, a Bologna, la benzina (via Massarenti - via Mattei) era a 1,780 al litro, quindi meno di quando il genio di Francoforte decise di sospendere a scadenza parte delle accise.

Ma le accise portano nelle casse dello stato un miliardo al mese, 24 all'anno.

Eliminarle vuol dire sostituirle.

L'unica strada è cancellare le spese.

Gli euro del bonus Renzi per i 18enni, sperperato in dischi e biglietti per andare a vedere nani e ballerine; i contributi per la realizzazione di film e rappresentazioni teatrali che non sono viste neppure dai parenti dei registi; il reddito di cittadinanza, il mantenimento dei clandestini e il contributo versato a caritas e altre coop del settore; i contributi alla carta stampata e la copertura dei deficit della Rai.

Suppongo che se io, totalmente a digiuno delle voci sul bilancio statale, riesco a memoria a mettere insieme una trentina di miliardi, una analisi di bilancio, troverebbe molto di più da cancellare e da non riproporre mai più, in misura tale non solo da poter eliminare definitivamente le accise dalla benzina, ma anche per poter ridurre sensibilmente le tasse, eliminando anche quelle sui risparmi (sui depositi, sulle transazioni, sulla casa) riducendone altre (sui guadagni di borsa, sul reddito).

E' facile ?

No, perchè si subirebbe la sollevazione di tutti coloro che blaterano contro l'aumento della benzina e vorrebbero che la riduzione fosse pagata tagliando i privilegi altrui, non i propri.

Ma l'unica strada che abbia l'Italia è di condurre una politica che, da un lato, ci renda indipendenti sul piano alimentare ed energetico e, dall'altro, ci consenta di ridurre il debito pubblico, tagliando ogni spesa che non sia strettamente legata al funzionamento di uno stato snello ed efficiente.

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